Si è rivelato un evento importante, “a suggello di una concretezza ormai trentennale”, quello vissuto ieri mattina presso l’episcopio di Piazza Duomo a Lecce, per la firma del protocollo d’intesa “Assistenza sanitaria e socio-sanitaria a favore delle persone senza fissa dimora ed in condizioni di fragilità economica e sociale” tra la Caritas di Lecce e l’Azienda sanitaria locale (Asl) di Lecce.
Il protocollo, che punta a potenziare percorsi integrati di consulenza ed assistenza in favore di persone senza fissa dimora e, in generale, di persone che si ritrovano in condizioni di indigenza e disagio sociale, garantirà loro servizi di consulenza e assistenza sanitaria primaria e specialistica e favorendo l’accesso ai servizi sanitari e sociosanitari.
In particolare, la Caritas diocesana di Lecce si impegna ad assicurare gratuitamente prestazioni di supporto e consulenza medica primaria e specialistica a tutte le persone target del protocollo, presso la “Casa della Carità” e nei locali del complesso dei Missionari Vincenziani, dove i servizi sono erogati da medici, operatori e personale sanitario, tutti volontari. L’Asl Lecce, invece, ha la funzione di promuovere percorsi integrati di consulenza e di assistenza sanitaria e socio-sanitaria attraverso il proprio sostegno e la propria collaborazione e la semplificazione dell’accesso ai servizi a gestione diretta.
Sono intervenuti durante la conferenza, oltre all’arcivescovo Michele Seccia, che ha espresso la sua approvazione per il percorso di collaborazione con Asl Lecce, spronando i presenti a continuare “non solo con idee ma in sinergia di tutte le persone di buona volontà che sanno di dover gestire il proprio incarico con spirito di servizio e a favore della comunità”, anche don Nicola Macculi, direttore della Caritas diocesana, Salvatore Renna, della Fondazione Caritas diocesana Lecce, che ha curato la stesura dell’accordo di collaborazione con la direzione Asl, Simona Abate, coordinatrice della Casa della Carità, Michele Carbotta, direttore sanitario Caritas, Alberto Fedele, direttore del Dipartimento di prevenzione della Asl Lecce e, infine, Stefano Rossi, direttore generale di Asl Lecce, che ha dichiarato come il protocollo è “il rinnovo e il rilancio di un’attività di rilevanza sociale e sanitaria, già partita molti anni fa e a causa del Covid interrotta. È un presidio assistenziale a favore delle persone più fragili, come i senza tetto o come coloro che non sono iscritti al servizio sanitario nazionale”.
Inoltre, “tramite questo ambulatorio - prosegue il direttore generale - daremo assistenza sanitaria e socio-sanitaria e al tempo stesso cercheremo di indirizzare ad una corretta fruizione dei servizi e dei percorsi di cura della sanità pubblica”. Presenti all’incontro anche molti medici amici del distretto sanitario, operatori e volontari Caritas, che dopo il momento della firma, si sono intrattenuti per un piccolo rinfresco.