Il 24 febbraio scorso ha segnato il secondo anniversario dell’inizio del conflitto in Ucraina e senza alcuna prospettiva immediata di quella pace tanto sperata e che il Papa continua ad invocare con vigore, come avvenuto anche domenica scorsa in Piazza San Pietro.
Papa Francesco ha voluto esprimere personalmente la sua vicinanza alla Fondazione Regina Pacis, inviando nei giorni scorsi una somma di denaro a sostegno dei profughi che frequentano la mensa di Chisinau.
Nell’accoglienza e nell’assistenza ai rifugiati è impegnata fin dall’inizio del conflitto la Fondazione Regina Pacis, la quale allo scadere dei due anni ha reso pubblici i dati di quanto è stato possibile realizzare, grazie al sostengo dei benefattori ed anche dell’arcidiocesi di Lecce, dell’Ufficio Missionario e di alcune parrocchie.
Ecco i dati dell'accoglienza dei rifugiati ucraini nel 2023 forniti dalla Fondazione guidata da don Cesare Lodeserto:
- 5 centri di accoglienza
- 45.000 pacchi alimentari distribuiti
- 600 kit di medicine distribuiti
- 8.000 rifugiati assistiti con pasti caldi
- 1.189 rifugiati hanno ricevuto assistenza sociale
- 2.770 rifugiati hanno ricevuto voucher per cibo e vestiario
- 750 rifugiati hanno beneficiato di visite mediche
- 88 rifugiati hanno beneficiato di assistenza psicologica
- 86 rifugiati hanno partecipato a corsi di formazione professionale
- 150 rifugiati minori hanno beneficiato di attività di socializzazione
- 72 rifugiati hanno partecipato a seminari sul recupero delle genitorialità
Sono cifre che lasciano ben comprendere quanto stia avvenendo in Moldavia, Paese che proprio negli ultimi giorni si è trovata ancor di più coinvolta nella guerra a causa del territorio separatista della Transnistria, con la presenza già delle forze militari russe.
“L’impegno della Fondazione Regina Pacis - ha commentato don Cesare - è elevato e le cifre della carità sono un messaggio chiaro. Invochiamo la pace ogni giorno e dobbiamo nello stesso tempo essere accanto a questo popolo in fuga”.