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I seminaristi del seminario minore della nostra diocesi hanno inviato a Portalecce - che volentieri pubblica - un articolo di bilancio alla fine dell’anno formativo.

 

 

 

L’anno trascorso all’interno del seminario diocesano è stato un anno bello, ricco di emozioni, di condivisioni. Gli ultimi giorni di seminario sono stati un mix di gioia e di nostalgia: gioia perché, noi seminaristi, abbiamo percorso un tratto di strada della nostra vita insieme, durante il quale ci siamo interrogati ancora una volta sulla nostra vita; allo stesso tempo siamo cresciuti insieme, sia dal punto di vista spirituale che umano. È il momento di esprimere la nostra gratitudine: al rettore, agli educatori, ai collaboratori nella formazione.

Grazie anche al laboratorio di scrittura creativa guidato da Pietro Manca che ci ha permesso di scoprirci e ri-scoprirci oltre le nostre conoscenze anche con l’escussione di articoli quotidiani su ciò che accade nel mondo, mentre noi siamo in discernimento nelle mura del seminario.  Proviamo nostalgia, perché finisce un cammino, un tempo, durante il quale abbiamo condiviso ogni nostra giornata, versato lacrime nei momenti di sconforto e pregato insieme il Signore. È questo il seminario! Non un mondo a sé, ma una dimensione della vita, stupenda, che dura un momento, che ci permette di essere felici ed alla sequela di Cristo pur tra le tante fatiche quotidiane. Ora si punta a vivere comunque un altro anno di seminario, pronti ad essere testimoni Suoi.

Ma, tornando al nostro laboratorio di scrittura creativa, Pietro Manca ci ha proposto un percorso formativo che ha arricchito profondamente il nostro modo di vedere il mondo. Quest'ultimo ci ha permesso di esplorare temi complessi e spesso dolorosi attraverso la lente della riflessione e della narrazione, guidandoci verso una maggiore comprensione e sensibilità. L'approccio adottato, che partiva dalla lettura di documenti significativi come la Carta di Assisi e articoli di attualità sui conflitti come quello tra Ucraina e Russia o tra Israele e Palestina, ci ha spinti a riflettere sulle profonde ferite che la guerra lascia nell'umanità. Ma, non ci siamo fermati alla mera descrizione degli eventi; siamo stati incoraggiati a cercare il senso umano dietro le notizie, a percepire il dolore e la speranza delle persone coinvolte. Ci è stata offerta la possibilità di leggerci dentro!

L'incontro con il discorso della senatrice a vita Liliana Segre del 2022 e le testimonianze sulla Shoah ci hanno portati a confrontarci con l'orrore del passato, ma anche con la resilienza e la forza di chi, come la Segre, ha trasformato la propria sofferenza in un messaggio di pace e speranza per le future generazioni. Questo ci ha insegnato l'importanza della memoria e del raccontare, affinché certe atrocità non si ripetano. Questa esperienza non ha funto solo da mero esercizio accademico, ma un viaggio emotivo e intellettuale che ha ampliato i nostri orizzonti e affinato la nostra capacità di empatia. Abbiamo imparato che la scrittura può essere uno strumento potente non solo per esprimere le nostre idee, ma anche per comprendere quelle degli altri e per costruire ponti di dialogo e comprensione.

Un’esperienza significativa, questa del laboratorio di scrittura creativa, che lascia il segno, lascia un’impronta, nella nostra vita e fa riaffiorare in noi tanti ricordi. Tutto questo è successo vivendo l’esperienza del percorso di lettura e scrittura, che il nostro amico Pietro Manca ci ha proposto. Anche quest’anno, non si è limitato in nulla. Ogni traccia letta, commentata, è stata spunto di riflessione sia per noi stessi, che per la scrittura di articoli per il giornale della Diocesi. Con Piero, gli incontri non sono mai uguali o monotoni, perché dopo la lettura degli articoli tutto si concludeva con l’ascolto di un brano musicale, che ci ha coinvolti con molto piacere. Tante sono le emozioni e i pensieri che abbiamo vissuto durante questo anno, e quasi tutti ci hanno fatto pensare quanto sia importante l’uomo, perché dal suo operato dipende tutto, dalle sue mani, purtroppo, a volte, dipendono gli uomini. Sa fare cose buone, che vengono però “ricoperte” dal male che, molte volte, compie. A noi uomini è data la capacità di scoprirci e conoscerci, anche se a volte, preferiamo non farlo, preferiamo chiudere gli occhi, preferiamo far finta di nulla. Ecco, se ci venisse chiesto di comunicare una singola emozione, o un ricordo che porteremo nel tempo, potremmo senza dubbi affermare: la volontà di conoscere sé e gli altri.

Ogni incontro, dunque, è stato pieno di sorprese, riflessioni e dialogo costruttivo. È inutile dire che il tempo trascorso insieme a leggere, scrivere ed ascoltare musica ha offerto un grande aiuto a livello di crescita personale, ma anche spirituale. Grazie a questo laboratorio abbiamo, appunto, ri-scoperto la bellezza della lettura e la capacità di avere senso critico. L'aspetto che ha reso coinvolgente gli incontri, e che porteremo non noi, è la consapevolezza che possiamo leggere e capire con gli occhi del Signore quello che troviamo all'interno di un semplice articolo di giornale.

In conclusione, il laboratorio di scrittura creativa ci ha regalato una preziosa consapevolezza: la capacità di vedere oltre la superficie delle cose e di trovare la bellezza e la speranza anche nelle situazioni più difficili. Questa è una lezione che porteremo con noi, nella nostra vita personale e nelle future esperienze di studio e di lavoro, con l'impegno di contribuire a un mondo più umano e compassionevole.

 

(Alessandro Palumbo, Michele Rizzello, Matteo Kowal, Michele Ingrosso)

 

 

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