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Sono sotto gli occhi di tutti le grandi trasformazioni sociali, politiche e culturali dei nostri tempi.

 

 

 

Esse stanno facendo emergere, da un lato, frammentazione sociale alimenta dall’individualismo e l’incapacità di comunicare dall’altro una vitalità diffusa da parte di associazioni no profit, aziende e amministrazioni che dimostrano maggiore sensibilità a dare un contributo per il bene comune.

Anche le esperienze sinodali degli ultimi anni hanno messo in evidenza l’impegno di tanti cattolici e la volontà di fare rete per il superamento delle contraddizioni messe a nudo dalla modernità e dai processi di globalizzazione e di “ingegneria” finanziaria.

I vescovi consapevoli del fatto che il Paese è chiamato ad affrontare nodi importanti, tra cui la promozione e la difesa di un lavoro degno, la riduzione delle diseguaglianze, la custodia dell’ambiente attraverso un comunicato Cei sottolineano la necessità di un ascolto attivo ed il protagonismo responsabile della comunità per ridefinire il futuro dell’Italia, in relazione anche allo scenario globale e alle sfide che ne conseguono. Ci vogliono persone che si mettano in gioco e collaborino per rigenerare gli spazi di vita, anche i più marginali e affaticati, rinforzando la capacità di scegliere democraticamente.

Proprio per favorire la riflessione sulle nuove forme di partecipazione e l’elaborazione di strumenti comuni per costruire e far crescere alleanze, il Consiglio permanente ha scelto di dedicare la 50.ma Settimana sociale dei cattolici in Italia al tema “Al cuore della democrazia”. L’iniziativa si svolgerà da domani 3 luglio fino al 7 luglio prossimi a Trieste, città simbolo, di frontiera per la presenza di molteplici culture, etnie e confessioni religiose, ricca di luoghi simbolici che hanno segnato il travagliato percorso del Paese verso la libertà, l’unità e la democrazia.  Anche la diocesi di Lecce sarà presente con i suoi due delegati, Antonio Soleti e Stefano Zaffino, che avranno la possibilità di portare le istanze del territorio ed illustrare i percorsi virtuosi intrapresi dalle nostre comunità anche grazie alle iniziative sinodali.

Davanti al nuovo che avanza non bisogna perdere di vista le fondamenta ed i valori cristiani unico, vero, riferimento per la crescita di un territorio ed una comunità nel rispetto del principio del bene comune.

*direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro

 

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