Con l’incontro di studio “I luoghi del martirio” svoltosi ieri sera nel santuario di Sant’Oronzo fuori le mura alla presenza del sindaco e dell’arcivescovo di Lecce si è dato ufficialmente il via ai festeggiamenti patronali in onore dei Santi Oronzo, Giusto e Fortunato 2024.
Come da cartellone e come era stato annunciato, il primo giorno di festeggiamenti civili e culturali è stato proprio ieri e a dare il via a queste speciali cinque giornate di celebrazioni è stata la presentazione del volume “Proteggerò questa città” a cura di don Giovanni Amodio, arciprete di Turi e canonico onorario della cattedrale di Zara.
Turi è la città dell’entroterra barese che secondo la tradizione fu visitata da Sant’Oronzo e dove il protovescovo leccese si rifugiò prima di essere catturato e martirizzato. Per questo è il santo patrono anche di Turi. Il 2018 è stato l’anno giubilare oronziano a Turi a 1950 anni dal martirio e il volume che ha mosso questa iniziativa da parte del comune di Lecce raccoglie tutti gli atti giubileo.
Sono intervenuti in apertura l’arcivescovo Michele Seccia, orgoglioso di questo rinnovato interesse verso la figura cardine e di principio della fede cristiana salentina, e poi il sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone che salutando e ringraziando i presenti soprattutto per la numerosa e sentita partecipazione ha introdotto tutti i presenti focalizzandosi sull’importanza di conoscere meglio, come forse spesso non si comprende, la vita e la figura del santo patrono e del culto che lo riguarda lungo la storia della diocesi che vanta origini apostoliche.
Sono quindi intervenuti oltre all’autore don Giovanni Amodio, Francesco Ruggeri e Mario Cazzato (che ha coordinato l’incontro) della Società di Storia Patria, i quali hanno parlato con passione del luogo del martirio e della sua storia passando doverosamente dalla storia del culto stesso per il santo; Mario Maestoso, presidente di Italia Nostra Lecce, che ha affrontato l'aspetto de "Le prigioni di Oronzo" su cui si propongono le visite e gli eventi presso il luogo dove la tradizione vuole sia stato imprigionato Sant’Oronzo presso la chiesa della Nova nel centro storico di Lecce; quindi Silvano Macculi, sindaco di Botrugno, altro comune che vanta il patrocinio di Sant’Oronzo, ha illustrato l'importanza dell'Associazione dei comuni delle città oronziane insieme a Renato Di Gregorio che ha spiegato il Cammino delle città oronziane. Di fatti è doveroso sottolineare come all’evento abbiamo partecipato tutti i sindaci delle città oronziane grazie ai quali, per la prima volta, il gonfalone dell’associazione parteciperà alla processione di questa sera. In più il sindaco di Lecce ha espresso l’interesse con la sua giunta presente all’evento di entrare a far parte dell’associazione in quanto città di origine e del martirio del santo.
Durante l’evento è stato anche possibile ammirare un antichissimo quadro del Coppola raffigurante Sant’Oronzo tra gli angeli grazie a Luciano Treggiari che lo conserva nella sua galleria d’arte e d’antiquariato Ship in Arte di Lecce. Il quadro, fatto risalire al XVII secolo, nei giorni della festa resterà esposto nel Must.
Photogallery di Arturo Caprioli