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Dopo aver annunciato la nomina del nuovo arcivescovo coadiutore, mons. Seccia ha dato lettura del saluto a lui pervenuto dall’arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta e attraverso di lui alla Chiesa di Lecce. Di seguito il testo integrale.

 

 

A S. E. Rev.ma Mons. Michele Seccia, Arcivescovo Metropolita di Lecce

Alla Chiesa di Dio che è in Lecce

ho accolto con grande stupore la volontà del Santo Padre che, dopo pochi anni dall’inizio del mio ministero episcopale a Crotone, mi ha affidato il compito di Arcivescovo Coadiutore della santa Chiesa di Lecce.

Quando nel novembre del 2019 ho saputo che sarei diventato vescovo di Crotone- Santa Severina, mi sono interrogato a lungo su questa scelta di Dio che mi affidava un compito così importante e, nella preghiera, ho capito che lo sguardo del Signore si era posato su di me non per presunti meriti ma solo per misericordia. Ora che la mia vita viene ancora una volta sconvolta salvificamente da un nuovo incarico e da una nuova responsabilità ecclesiale, ho ripensato ancora una volta alla misericordia come grembo di Dio all’interno del quale è generata tale nuova chiamata che coinvolge la mia vita, quella della chiesa di Crotone- Santa Severina e quella di Lecce.

Sin da ora ti manifesto tutta la mia disponibilità a collaborare per servire con gioia la gente che il Signore ci ha affidato. Sono sicuro che, lavorando accanto a te, potrò imparare tantissimo potendomi confrontare con un pastore che si caratterizza per una grande sapienza pastorale che si è costruita attraverso un servizio fedele a Chiese particolari profondamente diverse; essa si è consolidata nella guida dell’Arcidiocesi di Lecce che si caratterizza per una grande ricchezza di fede, di speranza e di amore. All’interno di essa hai dato prova di saper orientare alla verità del Vangelo le risorse umane, spirituali e culturali presenti in un ambiente umano meraviglioso e pieno di grandi sfide.

Sono pronto, nei mesi che verranno, a lavorare con amore, con totalità e con lealtà accanto a te sforzandomi in ogni circostanza di attingere all’amore per Cristo e per la Chiesa le energie che sono necessarie per pascere il gregge che il Signore ha affidato alle fragili spalle di coloro che sono chiamati al ministero apostolico. Verrò a Lecce con la consapevolezza umile di chi sente di poter apprendere da un fratello maggiore e da una comunità all’interno della quale è custodita una tradizione di vivacità pastorale e una cura delle persone che ha prodotto importanti frutti di santità. Il mio cuore è già pronto anche a donare quanto ho imparato in tutti gli ambiti di servizio alla Chiesa che ho sperimentato nel mio ministero ma soprattutto quanto ho appreso nel mio servizio episcopale all’interno dell’amata diocesi di Crotone Santa Severina, nella quale ho ricevuto molto più di quanto sono stato capace di dare.

Venerato confratello, ti chiedo di portare il mio saluto a tutta la nostra comunità ecclesiale. Da quando mi è stata comunicata la volontà del Santo Padre di trasferirmi a Lecce ho cominciato a pregare per la nostra gente e soprattutto per i malati, per chi vive in situazione di disagio e per le nuove generazioni che hanno bisogno di una grande custodia divina per poter fiorire nell’amore vero.

In questo passaggio decisivo della mia vicenda personale ti chiedo di pregare per me perché io sia capace di mettermi totalmente nelle mani di un Dio che ancora una volta mi invita a fidarmi totalmente di lui e a incamminarmi in un’esperienza totalmente nuova. Chiedi al Signore per me la grazia di vivere bene anche il doloroso distacco dalla Chiesa di Crotone-Santa Severina che amo profondamente “nelle viscere” di Cristo.

Caro fratello, ti saluto con affetto nel nome del Signore e ti chiedo di portare la mia benedizione a tutta la comunità ecclesiale: ai presbiteri, ai diaconi, ai religiosi e alle religiose, ai laici e laiche e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà presenti nel territorio della nostra Arcidiocesi.

*Arcivescovo Coadiutore di Lecce

 

 

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