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È veramente un “mese missionario” diverso, prima di tutto perché la Moldavia è terra di missione ed è ormai quello che noi chiamiamo il nuovo “sud del mondo”, che ha bisogno di un’autentica evangelizzazione per vincere le ombre del passato, oltre interventi all’interno delle diverse situazioni di povertà sociale ed umana.

 

 

La comunità cattolica moldava ha un programma per il mese missionario, finalizzato alla sensibilizzazione sul tema della missione in particolare nei confronti dei laici che operano nelle parrocchie. Ci sarà anche un momento di riflessione comunitario con i sacerdoti, i religiosi e le religiose, grazie alla presenza dalla Santa Sede di Suor Inês Paulo Albino, nominata dal Papa nell’agosto scorso segretaria generale della Pontificia opera dell’infanzia missionaria (Poim).

La Giornata missionaria sarà preceduta il sabato sera da una Veglia di preghiera in cattedrale, con la presenza in particolare della comunità indiana, che in Moldavia è numerosa, a tal punto che nel programma della diocesi è stata inserita una celebrazione della messa in lingua inglese ed un programma di catechesi specifico per loro.

Il tema di quest’anno indicato da Papa Francesco, “Andate e invitate al banchetto tutti”, è un chiaro invito alla fraternità e solidarietà, per cui nei centri di accoglienza per rifugiati gestiti dalla Fondazione Regina Pacis ci saranno alcuni momenti di fraternità.

Inoltre, il 20 ottobre in Moldavia ci saranno le elezioni presidenziali, con il timore elevato che ci possa essere uno sconvolgimento della situazione politica, tale da compromettere ancor di più la difficile condizione che sussiste nell’area a causa della guerra.

 

 

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