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Era il 6 ottobre 1924 quando la radio risuonò nelle case italiane, una data che sarebbe rimasta impressa per sempre e che segnò la nascita della radiofonia italiana. 

 

 

In occasione dei cento anni, anche Radio Portalecce, celebra il ricordo dalla nascita della radio italiana. L'emittente radiofonica sul web della diocesi di Lecce, elemento essenziale di evangelizzazione del network diocesano di Portalecce, diretto da Vincenzo Paticchio, nata nel 2019 (LEGGI QUI)  per creare un ponte tra la diocesi e il territorio, coordinata prima da don Antonio Murrone e attualmente dal direttore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali, don Emanuele Tramacere, offre ogni giorno nel suo palinsesto appuntamenti con musica d'autore, musica giovanile, rubriche di informazione religiosa locale, sport, cultura e dibattiti che affrontano tematiche sociali e possono essere seguiti in streaming su www.portalecce.it, oppure con l'assistente personale intelligente Alexa, con la skill "Alexa, apri Radio Portalecce" e in video sulla pagina facebook di Portalecce.

Tornando al passato, la nascita della radio si deve al suo inventore, Guglielmo Marconi, che comprese l'importanza rivoluzionaria di questa comunicazione senza fili, cogliendo con chiarezza il grande potenziale che sottendeva quel segnale immateriale.

L'apparecchio, all'inizio, venne impiegato soprattutto per scopi militari, politici e sociali ma è nel 1916 che, grazie a David Sarnoff, la radio iniziò ad essere un mezzo capace di trasmettere anche musica attraverso un apparecchio che era pensato per una dimensione domestica.

In Italia, l'interesse per questa nuova invenzione non si manifestò sin da subito, le trasmissioni radiofoniche vennero inaugurate ufficialmente con il celebre intro: “A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e il nostro buonasera. Sono le ore 21 del 6 ottobre 1924. Trasmettiamo il concerto di inaugurazione della prima stazione radiofonica italiana, per il servizio delle radio audizioni circolari, il quartetto composto da Ines Viviani Donarelli, che vi sta parlando, Alberto Magalotti, Amedeo Fortunati e Alessandro Cicognani, eseguirà Haydn dal quartetto “Opera 7”, I e II tempo”.

Sul finire degli anni ’20 nacque l'Eiar, (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche) che successivamente divenne Rai (Radio Audizioni Italiane). Le trasmissioni si moltiplicarono, i programmi culturali e musicali si arricchirono e nelle case si diffusero le note del jazz, della musica leggera, delle voci dei grandi cantautori che avrebbero segnato la storia della musica italiana. Nel 1951, venne trasmessa in diretta la prima edizione del Festival di Sanremo.

Negli anni 2000, la digitalizzazione ha inaugurato una nuova epoca, dando vita alla radio Dab (Digital Audio Broadcasting) e alle web radio, strumenti innovativi in favore di una qualità sonora senza precedenti.

Con l'avvento delle tecnologie digitali e dello streaming, la radio ha intrapreso un percorso di metamorfosi, rispondendo con audacia alle sfide di un'era in cui il suono e l'immagine danzano insieme.

 

 

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