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In vista dell’incontro-testimonianza sulla preghiera “Dieci minuti con te”, promosso dalla Scuola diocesana di formazione teologica diretta da mons. Piero Quarta, in programma giovedì 10 ottobre alle 17,30 presso il Centro di pastorale e cultura “Giovanni Paolo II”, Suor Luciana Mele, monaca della comunità claustrale benedettina di Lecce propone una riflessione ai lettori di Portalecce.

 

 

 

 

La preghiera, come tutte le realtà preziose della vita, è ineffabile. È esperienza di un rapporto di fiducia, di confidenza, di intimità e di amore con il Signore. È esperienza ineffabile narrata dalla quotidianità, da gesti semplici, che intessono le nostre relazioni e che raggiungono il cuore di quanti entrano in rapporto, in diversi luoghi in diversi tempi e con diverse modalità, con l’orante.

La sua presenza, il suo esserci accanto ci interroga. Comprendiamo allora anche la richiesta rivolta dai discepoli a Gesù. “Signore, insegnaci a pregare” (Lc 11,1). Gesù risponde: “Quando pregate, dite: Padre…” (Lc 11,2).

Parole, queste, rivelatrici della qualità del rapporto vissuto tra Gesù e Dio, un rapporto che, lo sappiamo, per grazia ci viene donato, e nel quale si svolge la nostra vita di discepoli e di discepole del Signore: la preghiera, rivela così il nostro statuto di Figli e di Figlie, di Sorelle e di Fratelli. Dalla preghiera nasce un nuovo modo di vivere, nascono la fraternità, la sororità, la capacità di superare l’opacità dell’indifferenza, la letizia del perdono accolto e donato. Dire “Padre nostro” è anche indicare la fonte di un amore che sostiene e illumina la nostra vicenda umana. Allora, comprendiamo come davvero non abbiamo bisogno di “sprecare parole” (cf.: Mt 6,7-15), quando siamo davanti al Signore!

Ma la preghiera è possibile, in profondità, a cuori evangelicamente piccoli, umili, a coloro che sono sempre più consapevoli di dover sempre imparare a pregare; a cuori docili all’azione dello Spirito Santo e resi così capaci di abbandono alla volontà del Signore, sicuri del suo amore. La nostra vita, come quella di Gesù, si consegna al volere del Padre, senza condizioni, nella logica dell’amore. Soltanto l’amore radica nella verità e nella letizia e libera il pregare dall’insidia dell’ipocrisia, dell’ostentazione e della tristezza (cf.: Mt 6,5 e ss.).

Dieci minuti” sarà una piccola sosta, per invocare la grazia di divenir preghiera… Un incontro con testimonianze che ci facciano cogliere, con stupore, i doni concessi dal Signore ai suoi figli, alle sue figlie, fratelli e sorelle che sono qui, tra noi, compagni e compagne di viaggio nel cammino della vita illuminato dalla sapienza del Vangelo.

 

*Monastero benedettino “San Giovanni Evangelista” - Lecce

 

 

 

 

 

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