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Si è svolta ieri sera presso la chiesa parrocchiale di San Bernardino Realino in Lecce, la veglia missionaria diocesana in preparazione alla 98.ma Giornata mondiale che si celebrerà domenica prossima 20 ottobre, a tema dell’esortazione di Papa Francesco «Andate e invitate al banchetto tutti».

 

 

 

 

Così, ad accogliere l’invito a partecipare a questo banchetto diocesano sono stati in molti, a partire dall’arcivescovo Michele Seccia e dall’arcivescovo coadiutore Angelo Raffaele Panzetta che si sono stretti alla tavola della preghiera per meditare sul brano del Vangelo di Matteo (cfr. Mt 22, 9).

Proprio seguendo la struttura del brano evangelico, la veglia a cura del Centro missionario diocesano diretto dal diacono Vinicio Russo, si è suddivisa in tre scenari missionari: il primo, “Il rifiuto di chi ha già il suo banchetto”; il secondo, “L’accoglienza dei senza banchetto” ed infine, “Il banchetto derubato”.

Ad aprire l’intenso momento di preghiera trasmesso, in diretta da Portalecce Tv (GUARDA) per la regia di don Emanuele Tramacere), l’ingresso del popolo di Dio che in processione ha preceduto l’arrivo dei due suoi pastori. A seguire le riflessioni meditate, l’animazione dei canti alternati alla lettura del messaggio di Papa Francesco, le danze tipiche ruandesi delle Suore dei Sacri Cuori e la condivisone di importanti simboli, come la tavola apparecchiata sull’altare ed il pane spezzato e distribuito tra i presenti.

Metaforicamente seduti e tutti riuniti attorno al banchetto di nozze, i vari volti della missione nella nostra diocesi: dai laici, agli scout, agli ospiti della Casa della Carità, alle famiglie religiose e alle Sorelle Clarisse, collegate in remoto.

E poi ancora spazio per le testimonianze: quella di don Cesare Lodeserto, missionario fidei donum in collegamento da Chişinău, in Moldavia, e la testimonianza di Padre Francesco Patton, frate minore, Custode di Terra Santa da Gerusalemme ed, infine, il saluto di Padre Piercarlo Mazza, missionario comboniano da qualche giorno in missione in Brasile.

A conclusione della serata la riflessione di mons. Seccia che ha invitato i presenti a riscoprire l’importanza della missione e il coraggio della solidarietà che ci deve spronare a metterci all’opera: “in che modo siamo disposi ad offrire noi stessi? Dio ci giudicherà sull'intenzione, sulla sensibilità, sul modo in cui riusciremo a cogliere il vero senso della solidarietà che deve essere un autentico gesto di umiltà nel quale mi riconosco ad immagine e somiglianza di Dio nell’altro fratello. La povertà non è invisibile, non è nascosta, al contrario, si manifesta e in questo suo manifestarsi interpella la coscienza di ciascuno di noi”.

 

Racconto per immagini di Arturo Caprioli.

 

 

 

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