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Nel programmare l’incontro del 13 novembre scorso eravamo consapevoli che potevamo correre il rischio di non avere una risposta adeguata per via della delicatezza del tema che la Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi proponeva: Ritessere la fiducia.

 

 

 

Non è stato così, il salone della parrocchia di San Giovanni Battista ha accolto un folto pubblico proveniente dalle parrocchie della città e della diocesi.

L’incontro si è aperto con un momento di preghiera guidato da don Vanni Bisconti, incentrato sulla storia di Giuseppe venduto dai suoi fratelli. “Senza un perdono autentico che implichi sia il cammino di chi deve offrirlo, sia di chi deve riceverlo, nessuna fiducia è possibile, nessuna veste può essere tessuta, nessuno strappo rigenerato”.

A seguire l’intervento di Eupremio Luigi Greco che ha presentato all’assemblea le Linee guida della Cei recentemente riviste per la tutela dei minori e delle persone fragili.

Si tratta di un documento che ha lo scopo di individuare delle linee di condotta e degli atteggiamenti che consentano di prevenire nuovi casi di abuso e di educare tutta la comunità ecclesiale ad un atteggiamento di cura e di protezione verso le persone fragili. L'intervento ha presentato le linee fondamentali del documento attraverso la categoria della prevenzione e proverà a suggerire gli ambiti principali di buone pratiche da adottare negli ambienti ecclesiali frequentati da minori e/o da persone fragili.

Luca Monticchio, referente del servizio, con la sua relazione, partendo da casi pratici, ha interessato l’uditorio chiamato ad interagire con il relatore e ha dato qualche orientamento su come agire nei casi di sospetto abuso.

L’intervento di Marcello Tempesta, partendo dalla necessità di trasformare i fatti dolorosamente accaduti in questi anni in una occasione di riflessione e crescita, ha utilizzato tre immagini artistiche per illustrare tre passaggi di un possibile cammino educativo riguardo ai temi in discussione:

Partendo da “I primi passi” di Van Gogh ha descritto il ruolo centrale e delicatissimo della fiducia nella relazione educativa.

Partendo dalla “Vocazione di Matteo” di Caravaggio ha affermato che il compito fondamentale a cui siamo chiamati come educatori cristiani è riscoprire continuamente la sequela di Cristo maestro.

Partendo da una immagine pittorica del “Buon samaritano” ha ribadito che la sequela di Cristo inevitabilmente tende a generare una cura dell’umano e delle sue fragilità.

La risposta dell’assemblea nello spazio dedicato agli interventi non si è fatta attendere. Numerosi e molti interessati sono stati gli interventi a cui i relatori hanno cercato di dare risposte concrete.

Una richiesta tra tutte: di non rivedersi tra un anno ma di calendarizzare degli incontri periodici perché l’argomento è di tale interesse e delicatezza da non poter essere più tralasciato. La vita dei ragazzi affidati alle cure pastorali nelle comunità, nei gruppi, nelle associazioni è un atto di grande responsabilità a cui nessuno può sottrarsi.

 

 

Photogallery di Gianmaria Caprioli

 

 

Forum Famiglie Puglia