Con una solenne celebrazione eucaristica presso la cappella San Gregorio Taumaturgo del seminario di Lecce, ieri pomeriggio è stato inaugurato il nuovo anno formativo 2019-20.
Ha officiato mons. Michele Seccia, arcivescovo metropolita della città, alla presenza di un gruppo di sacerdoti della diocesi e degli educatori del seminario: il rettore don Tony Bergamo, il vicerettore don Emanuele Tramacere e il nuovo padre spirituale mons. Antonio Montinaro. Hanno servito all'altare i cinque seminaristi della comunità: Francesco Pio Petrachi, Daniele Pinesi, Lorenzo Metrangolo, Filippo Macchia e Tonio Miccoli. Presenti anche le famiglie dei ragazzi e gli amici del seminario.
Quest’anno la traccia formativa si snoderà sulla scia del tema della Giornata mondiale per le vocazioni “Datevi al meglio della vita!” secondo l’esortazione di Papa Francesco indirizzata ai giovani nella Christus vivit. “Cercare il Signore, custodire la sua Parola, cercare di rispondere ad essa con la propria vita, crescere nelle virtù…”. Come affermato nel discorso prolusivo da don Tony “dal tema si evince lo stretto legame tra vocazione e felicità: una vita felice non implica l’assenza di problemi, dolori, contraddizioni, fatiche, ma, comunque essa è connessa con la fecondità, in quanto una vita felice è una vita feconda, e, quindi, con la relazione (non si è fecondi da soli) e con la vocazione”. Ha, infatti, ricordato le parole del Papa: “per quanto tu possa vivere e fare esperienze... non conoscerai la vera pienezza dell’essere giovane se non incontri ogni giorno il grande Amico, se non vivi in amicizia con Gesù”.
Giovanni Paolo II, nella veglia a Tor Vergata il 19 agosto 2000 ha ribadito alla moltitudine di giovani presenti: “In realtà, è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è lui la bellezza che tanto vi attrae; è lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; ...È Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande... per migliorare voi stessi e la società rendendola più umana e fraterna”. Ha continuato don Tony: “È qui la parola chiave del percorso di quest’anno: desiderio. Per questo alcuni giovani si sono messi in cammino: per cercare di scoprire il desiderio di gioia che Dio ha posto nel loro cuore per il bene non solo proprio, ma anche degli altri”. L’Arcivescovo, a sua volta, ha sottolineato il versetto del salmo responsoriale, indicandolo come programmatico per il nuovo cammino: “Andiamo con gioia alla casa del Signore”. “Cari genitori - ha detto - i vostri figli devono sentirsi accompagnati dalla Chiesa e illuminati dalla Parola di Dio, sostenuti dai pastori come gli alpinisti che devono arrampicarsi ad una montagna, perché se il percorso è entusiasmante e motivato dalla gioia diventa fecondo e proficuo”. Ha invitato i giovani a non tralasciare il momento della riflessione, nel quale chiedersi: “Signore cosa vuoi che io faccia per te?”, non per abdicare alla propria vocazione, ma per pregare il Padre affinchè sia fatta la sua volontà ed il proprio cammino sia sotto la guida della Spirito Santo, come è avvenuto per Maria. Una risposta concreta, gioiosa e convinta a quanto Dio chiede loro ogni giorno, sentendosi costantemente accompagnati dalla preghiera dell’intera diocesi.