“Carissimi, poche ore fa è tornato alla Casa del Padre il nostro confratello don Antonello Castoro. Eleviamo preghiere al Signore della vita e della risurrezione”.
Con questo annunzio rivolto a noi sacerdoti il nostro arcivescovo ci ha comunicato la dipartita del nostro confratello Antonello. Da molti, mesi con sentimenti di augurio e di speranza, gli abbiamo sempre chiesto notizie sulla sua condizione di precaria salute fisica. Il male oscuro lo aveva da tempo crudelmente assalito. Ha lottato contro di esso con tenacia e con fede. Ma si notava sul suo volto l’impari lotta.
Abbiamo però sempre pregato e sperato per lui. Un vincolo di fraterna amicizia oltre a quella sacerdotale ci univa in modo confidenziale. Anche se avanti a lui di qualche anno abbiamo insieme percorso il cammino di seminario verso il sacerdozio. Di temperamento mite e riflessivo era sempre disponibile al dialogo e alla ricerca del bene comune mettendo in giuoco le sue idee. Amava di vero cuore la Chiesa. Sempre pronto al servizio pastorale non si è mai tirato indietro come parroco, come incaricato Faci (Federazione del Clero Italiano) e come vicepresidente dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero. Sempre puntuale ed attento con le sue circolari, era sollecito nell’indicare a noi sacerdoti adempimenti e notizie utili per il clero.
Ordinato sacerdote nel 1978 nella sua parrocchia di San Pio X, ha servito quella comunità dapprima come vicario parrocchiale di don Gino Brindisino e poi come parroco. Il 24 settembre 2000 mons. Ruppi lo volle parroco della comunità parrocchiale Mater Ecclesiae in Castromediano che ha sempre servito, anche durante la malattia, con generosità e amore sacerdotale.
Ricordo bene la domenica mattina del suo insediamento cui ero presente in quanto un’ora dopo doveva aver séguito il mio ingresso da parroco in San Cesario. Don Antonello mi confidò che si sarebbe messo in gioco con tutto il suo spirito sacerdotale per il bene spirituale e morale di ogni parrocchiano. Insieme ci siamo spesso confidati sulle problematiche e sulle prospettive pastorali della nostra Chiesa locale in modo critico ma costruttivo.
Ora il Signore gli ha detto: “Bravo servo buono e fedele. Entra a far parte de mio regno”. Cristo, buon pastore, lo accolga nel suo regno per intercessione della Vergine Immacolata nella cui festività ci accingiamo a celebrare le esequie affidandolo al Signore della vita, ricco di misericordia.
La camera ardente è allestita nella sua casa (a Lecce, in via delle Anime 107). Nel giorno dell'Immacolata, verso mezzogiorno, la salma di don Antonello sarà traslata nella chiesa parrocchiale di Castromediano e accolta da don Sebastiano Latino, suo fedele collaboratore, e dalla comunità che ha amato e servito fino alla fine.
Alle 15,30 l’arcivescovo Michele Seccia presiederà la concelebrazione eucaristica con il rito delle esequie cui prenderanno parte numerosi sacerdoti della diocesi. Al termine della messa il feretro prenderà la via del cimitero di Monteroni (suo paese natale) dove il corpo mortale di don Antonello riposerà nella cappella di famiglia accanto ai suoi genitori.