Il tempo quaresimale è un momento favorevole per la dimensione legata al servizio verso il prossimo. La liturgia della Parola, quotidianamente, ci invita ad alzare lo sguardo nei confronti dell’altro, sia esso familiare, vicino, straniero.

Preghiera, digiuno e carità hanno scandito da sempre questo tempo liturgico, vorremmo però essere più concreti anche alla luce del messaggio del nostro arcivescovo, quello di sciogliere le catene inique, e non essere omertosi. Questo invito ci porta a sperimentare quel senso di legalità e allontanamento da tutto ciò che appartiene al malaffare (corruzione, estorsione, droga, usura…).

È importante per noi capire e sostenere sempre la dimensione della legalità allontanando ogni lusinga su ciò che può essere illecito e illegale; esso talvolta può anche sfiorare le nostre comunità, comitati festa, appalti per costruzioni etc. Se avessimo adottato le stesse misure di attenzione e prevenzione che stiamo adottando in questo periodo legato alla diffusione del coronavirus, non saremmo arrivati a questo punto.

Vediamo con i nostri occhi che la corruzione ha raggiunto ogni livello quasi una pressi “ordinaria” dalla quale non riusciamo essere esenti. La giustizia deve sempre accompagnare le nostre scelte, talvolta ci sentiamo troppo piccoli e impotenti dinanzi a tanta illegalità, ma la costanza delle nostre relazioni orientate al bene e alla crescita dei nostri giovani ci spingono ad impegnarci un po’ di più.

I nostri centri servizi ci aiutano a capire che la fatica della relazione porta la gioia di qualcosa di stabile e di vero, su questo contiamo di sperimentare con maggiore forza la missione del servizio verso gli altri.