Come già annunciato nei i giorni scorsi l'arcivescovo Michele Seccia ha indetto per oggi, venerdì di passione, popolarmente dedicato ai dolori di Maria, all'Addolorata, compatrona di Lecce.
Stasera, infatti, non potendosi snodare la tradizionale processione Portalecce - in collegamento con la chiesa di Sant'Angelo che occoglie la splendida statua del Maccagnani - trasmetterà la preghiera all'Addolorata e il canto dello Stabat.
In questa giornata mons. Seccia ha chioesto a tutt la diocesi un gesto penitenziale, tipico della tradizione della Chiesa: “aggiungeremo - ha scritto - un digiuno corporale ai numerosi digiuni sacramentali di queste settimane: virtuose rinunce spirituali che ancor di più ci fanno amare i Misteri della nostra fede e ancor di più rendono ardente il desiderio di incontrare Gesù nell'Eucarestia e nel sacramento della Misericordia”.
“Offriremo - ha continuato l'arcivescovo - i nostri sacrifici in suffragio delle troppe vittime del Coronavirus e pregheremo insieme - nonostante la lontananza fisica - per quanti sono contagiati qui tra noi, in Italia e nel mondo. Innalzeremo la nostra preghiera anche per tutti quei fratelli e quelle sorelle che negli ospedali “offrono” la loro vita e il loro lavoro per strappare alla morte ogni ammalato”.
“Rinunciando almeno ad un pasto - ha concluso - avremo cura anche di pensare a chi non ha il necessario per vivere. Possiamo farlo nella forma a ognuno più congeniale: in forma privata oppure affidando la nostra elemosina ai tanti organismi di volontariato, la Caritas diocesana in primis, che in queste settimane di emergenza sanitaria e sociale compiono quotidianamente a nome di tutti il miracolo della carità”.
Infine l'invito-augurio peolino: "Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità" (Rm 12, 12-13).