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Domani, il 19 aprile, in tutta la Chiesa si celebra la festa della Divina Misericordia.

 

 

 

 

Quest’anno questa festa coincide con il ventesimo anniversario della canonizzazione di Suor Faustina Kowalska e dell'istituzione della Domenica della Divina Misericordia. Giovanni Paolo II ha istituito questa domenica esattamente il 30 aprile 2000, “rispondendo alla richiesta di Gesù trasmessa a Santa Faustina” Kowalska, una suora polacca, apostola della Divina Misericordia, che tra la prima e la seconda guerra mondiale ha avuto numerose visioni di Gesù Risorto. “Desidero che la festa della misericordia - disse Gesù a suor Faustina, che riportò queste parole nel suo Diario, (n. 699) - sia di riparo e rifugio per tutte le anime. L’umanità non troverà pace finché non si rivolgerà alla sorgente della mia misericordia”. Parole queste che oggi, acquistano un peso e un significato particolare, in questo tempo di ansia, angoscia, inquietudine e incertezze per il futuro a causa della pandemia.

Nelle diverse apparizioni, Gesù ha chiesto a Santa Faustina - morta nel 1938 - di far conoscere la Misericordia divina attraverso tre mezzi.

Il primo mezzo è una Sua immagine con l'iscrizione: “Gesù, confido in Te”, che campeggia, tra l’altro, sopra il portale della Rettoria di Cristo Re, a Lecce.

Si tratta di quell’immagine che riproduce il Cristo Risorto dal cui costato partono due raggi di luce colorata, uno rosso e uno azzurro, quelli che Gesù mostrò alla santa Kowalska e che lei vedeva partire come “due fasci di luce che illuminano il mondo.I due raggi - le spiegò Gesù stesso - rappresentano il sangue e l'acqua’”. Da quel cuore, commentava il Papa polacco, “scaturisce la grande onda di misericordia che si riversa sull'umanità”. In questo tempo così particolare, abbiamo bisogno di una ondata di misericordia del Signore che fermi la pandemia. Quanto suonano attuali le parole con cui si prega la coroncina alla Divina Misericordia:Per la Sua dolorosa Passione, (o Dio) abbi misericordia di noi e del mondo intero”. E se a questa preghiera aggiungiamo quelle immagini ormai indelebili di Papa Francesco, solo, in una piazza San Pietro vuota e bagnata dalla pioggia, davanti al crocifisso ad implorare la fine della pandemia, avvertiamo ancora di più la portata di questa preghiera e di questa giornata che festeggeremo nelle nostre case.

Il secondo mezzo che Gesù affida a Santa Faustina è quello della festa della Divina Misericordia, la domenica dopo Pasqua. Per la prima volta Gesù ha parlato alla veggente polacca dell’istituzione di questa festa a Płock nel 1931, quando le trasmise la sua volontà con queste parole: «Io desidero che vi sia una festa della Misericordia: voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia» (rif. 49).”

Il terzo mezzo affidato alla suora polacca è una preghiera che Gesù stesso ha dettato, chiamata “Coroncina della Divina Misericordia”: “Oh! Che grandi grazie concederò alle anime che reciteranno questa coroncina: le viscere della Mia Misericordia s’inteneriscono per coloro che recitano la coroncina” (Diario di Santa Faustina, 848).

La preghiera della Coroncina - inserita nell’“Ora della misericordia” - è ormai un appuntamento consolidato da anni, tutti i venerdì alle 15, presso la chiesa di Cristo Re. Quest’anno, coloro che vi hanno partecipato hanno trovato sempre un Missionario Oblato di Maria Immacolata disponibile per le confessioni, per disperare la Misericordia e il perdono di Dio attraverso il sacramento della riconciliazione.

I fedeli della rettoria di Cristo Re e altri gruppi della Divina Misericordia del Salento, facenti parte della Associazione “Faustinum” - Apostoli della Divina misericordia -, il cui statuto è in fase di approvazione da parte dell'arcivescovo Michele Seccia - si sono preparati alla festa di domenica pregando la novena alla Divina Misericordia.

Attraverso dei brevi video (CLICCA QUI inserire link di you tube) con il testo della preghiera quotidiana e alcune immagini che lo illustravano, ognuno ha trovato il momento più opportuno per pregarla nella giornata, nella propria casa. Con una serie di messaggi whatstapp venivano comunicati a tutti sia il momento in cui ciascuno stava pregando, sia le intenzioni di preghiera scelte per quel giorno. Riporto qui uno di questi messaggi : “Per la prima volta la novena della Divina Misericordia che da anni veniva svolta in chiesa… ha coinvolto la mia famiglia. Ritrovarsi a pregare tutti insieme ci tiene più uniti. Confidiamo sempre nella Misericordiosa di Dio”.

Non a caso domani Papa Francesco celebrerà la messa festiva nella chiesa di Santo Spirito in Sassia, a Roma, "luogo di particolare devozione alla Divina Misericordia". Ci tornerà 25 anni dopo San Giovanni Paolo II che celebrò nello stesso centro della Divina Misericordia e benedisse l’immagine di Gesù Misericordioso che si venera lì e in tantissime chiese nel mondo.

 

 

 

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