Nel pomeriggio di oggi 24 agosto, nell’ambito del Corso di formazione per il clero della Moldavia sul tema “Il sacramento del matrimonio nel codice di diritto canonico”, don Antonio Sozzo, vicario giudiziale della diocesi di Lecce terrà la seconda videoconferenza.
Com’è noto, don Antonio Sozzo è anche presidente del Tribunale ecclesiastico della diocesi di Chisinau, oltre ad essere giudice del Tribunale ecclesiastico pugliese e parroco della chiesa matrice di Arnesano.
Don Antonio presenterà ai sacerdoti una parte del codice di diritto canonico, in particolare ciò che si riferisce al sacramento del matrimonio. Certamente i sacerdoti conoscono bene perché già preparati in materia grazie alla formazione teologica in seminario; ma verrà preso in considerazione anche il magistero di Papa Francesco che ha chiesto ai tribunali delle chiese diocesane di prestare molta attenzione alle richieste dei credenti in merito all'annullamento del matrimonio con un giusto discernimento.
Il relatore parlerà dei principi teologico-giuridici del matrimonio, ricordando che “l'alleanza matrimoniale, mediante la quale l'uomo e la donna costituiscono una comunità per la vita, predisposta, per suo carattere naturale, per il bene degli sposi e per la nascita e l'educazione dei figli, era elevato da Cristo Signore, tra i battezzati, alla dignità di sacramento”.
Inoltre, presenterà anche gli impedimenti alla conclusione del matrimonio e ciò che rende assente o viziato il consenso matrimoniale. Per concludere, per essere molto attinenti alla realtà non trascurerà anche i matrimoni misti e le disparità di culto. Un argomento che dovrà essere particolarmente utile ai parroci, quando dovranno accompagnare i fedeli che chiedono di essere ammessi al giudizio del tribunale ecclesiastico e per valutare le situazioni dei matrimoni.
Il tribunale ecclesiastico della diocesi di Chisinau, nonostante la pandemia, negli ultimi tempi ha dovuto affrontare diversi casi di nullità e le parrocchie sono state invitate, tramite una nota informativa, a collaborare per una corretta valutazione di questi casi per sottolineare una comunione di discernimento sempre più efficace.