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Domani 10 settembre, alle 10, presso la sala conferenze del chiostro dell’antico seminario di Piazza Duomo a Lecce si terrà l’incontro inaugurale del Fondo “San Giuseppe lavoratore”.

 

 

Si tratta dello strumento nato dalla sinergia degli uffici diocesani coordinanti il Progetto Policoro, Caritas, Pastorale per i Problemi Sociali e il Lavoro e Pastorale Giovanile, e pensato durante la fase di lockdown per andare incontro a chi ha perso il lavoro a causa dell’emergenza sanitaria.

Il Fondo è stato annunciato dall’arcivescovo Michele Seccia in occasione della festa dei santi patroni Oronzo, Giusto e Fortunato lo scorso 24 agosto: «[…] Nelle prossime settimane la speranza assumerà anche il nome di “Fondo San Giuseppe”. È la nuova sfida della nostra Chiesa di Lecce. Si tratta di un fondo al quale ciascuno potrà destinare il proprio contributo: i privati, le aziende, le raccolte delle parrocchie e delle associazioni laicali... Non si distribuirà denaro ma, dopo aver intercettato le offerte di lavoro del nostro tessuto imprenditoriale, offrirà a chi purtroppo è rimasto senza lavoro per via della pandemia, l’opportunità gratuita di riconvertirsi professionalmente attraverso percorsi di formazione che mettano i nuovi poveri nelle condizioni di poter ricominciare».

L’inaugurazione, a cui parteciperanno l’arcivescovo e don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale per i Problemi Sociali e il Lavoro della Cei, arriva ad un anno dalla firma della Carta dei Servizi del Progetto Policoro, il documento con cui Agesci, Azione Cattolica, Banca Popolare Pugliese, Camera di Commercio, Cisl, Coldiretti, Confartigianato, Confcooperative, Libera, Rotary Club Lecce (le “Filiere”) hanno sottoscritto l’impegno a cooperare per il lavoro dei giovani nella Chiesa di Lecce, con la guida dal suo pastore.

Come ricorda il Papa nella Laudato Si’ «ai problemi sociali si risponde con reti comunitarie, non con la mera somma di beni individuali», affermazione valida oggi più che mai e che ha ispirato la creazione del Fondo.

Ruolo delle Filiere sarà quello di intercettare giovani in difficoltà per evitare, da una parte, derive esistenziali e rischi legati a sfruttamento e abbandono del territorio e, dall’altra, individuare imprese disponibili per l’inserimento in percorsi formativi per la immissione o reimmissione nel mondo del lavoro.

Il Fondo servirà per garantire il meccanismo di ingaggio e potrà essere alimentato da donazioni liberali ed altre iniziative come quella che proprio durante l’incontro di giovedì prenderà il via tra la diocesi e la cooperativa ArtWork attraverso il micro-contributo dei turisti che accederanno ai percorsi di LeccEcclesiae. ArtWork devolverà al Fondo, attivato dalla Caritas diocesana, una quota parte pari al resto del biglietto di accesso che i turisti potranno donare, contribuendo alle esigenze del Fondo, in cambio di una spilla decorativa rappresentante Piazza Duomo.

A 25 anni dalla nascita del Progetto Policoro sono migliaia le attività lavorative nate in tutta Italia con l’accompagnamento dell’animatore di comunità e dell’équipe diocesane per il lavoro. Alcune di queste hanno realizzato strumenti come il Microcredito per l’avvio di nuove imprese giovanili. Quello nato a Lecce nel 2013 si chiama “Sant’Oronzo” e dalla sua costituzione, grazie anche alla collaborazione con Banca Popolare Pugliese e Rotary Club Lecce, ha permesso l’avvio di 15 microimprese, individuali o collettive.

A conclusione dell’incontro l’Arcivescovo, don Bignami e l’équipe diocesana del Progetto Policoro si recheranno a Trepuzzi per la benedizione, alle 12.30, de “La Casa di Carta”, una cartolibreria gestita da una giovane coppia del paese: l’ultima attività - la quindicesima - avviata attraverso il Microcredito diocesano.

 

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