Il viaggio del progetto Su.Pr.Eme. continua, e questa volta fa tappa a Lecce sul sagrato della chiesa Santa Maria dell'Idria, a poca distanza da Porta Rudiae.
L'appuntamento, fissato per giovedì 24 settembre, dalle 17 alle 19, è rivolto ai migranti presenti sul territorio, ai lavoratori stagionali ma non solo, e si pone come obiettivo quello di fornire risposte sia da un punto di vista sanitario che da un punto di vista legale e sociale. Grazie alla collaborazione del personale socio-sanitario della Asl di Lecce, ma anche del Cir, Consiglio Italiano per i Rifugiati, e dei mediatori culturali, con la collaborazione di Camera a Sud, il progetto Supreme ha avviato un processo di sostegno e prevenzione itinerante nei diversi comuni della provincia di Lecce, con una particolare attenzione al campo Boncuri di Nardò e ai luoghi che vedono una maggiore concentrazione di immigrati.
«L'appuntamento di giovedì, dichiara don Nicola Macculi, direttore della Caritas diocesana di Lecce, non è un'opera estemporanea dell'ultimo minuto, ma un cammino che, partito all'inizio dell'estate, continua a dare i suoi frutti. Un percorso utile non solo a fornire risposte agli immigrati presenti sul territorio, ma anche a dare sicurezza a chi gli sta intorno, comprese le aziende che danno loro lavoro. Il progetto Su.Pr.Eme. durante tutta l'estate si è dunque dimostrato non uno spot, ma un percorso che tranquillizza, soprattutto in questa fase delicata in cui siamo spaventati dal rischio pandemia, attraverso lo screening per il Covid 19, e ha fornito strumenti utili alla società multietnica in cui viviamo. In questo progetto ognuno ha fatto la sua parte in perfetta sinergia, sotto la direzione della Asl, la Caritas, Migrantes e la Croce Rossa hanno collaborato con impegno nella dimensione di una buona prassi preventiva e di attenzione verso l'altro. Ci auguriamo che questo cammino possa continuare garantendo sempre, anche ai più fragili, diritti e sicurezza»
Su.Pr.Eme. Italia (Sud Protagonista nel superamento delle Emergenze in ambito di grave sfruttamento e di gravi marginalità degli stranieri regolarmente presenti nelle 5 regioni meno sviluppate) si inserisce nell’ambito del Piano Triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato, in particolare tra gli interventi di natura emergenziale nelle aree che presentano maggiori criticità in Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia e Campania. Il progetto è finanziato nell’ambito dei fondi AMIF - Emergency Funds (AP2019) della Commissione Europea - DG Migration and Home Affairs.
Il partenariato è guidato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Direzione Generale Immigrazione (Lead partner) coadiuvato dalla Regione Puglia (Coordinating Partner) insieme alle Regioni Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia e l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e Nova consorzio nazionale.