La comunità cristiana di Merine si prepara a celebrare domani la festa di San Giovanni Paolo II, pontefice santo a cui, due anni fa, ha voluto dedicare la nuova chiesa parrocchiale.
In occasione della dedicazione, avvenuta il 16 ottobre 2018, quarantesimo anniversario della elezione del papa polacco, l’arcivescovo di Lecce, mons. Michele Seccia, sottolineò come la nuova chiesa custodisse nel suo titolo il rapporto straordinario che la nostra diocesi di Lecce è chiamata a mantenere con Giovanni Paolo II, essendo stata da lui visitata il 17 e 18 settembre 1994: “A lui - sono le parole del vescovo - abbiamo voluto dedicare questa chiesa come perenne memoria del suo passaggio tra noi. A noi la gioia, l’onore e la responsabilità, accresciuta dalla insigne reliquia del sangue del pontefice, che questa sera poniamo sull’altare”.
Questo mandato, di essere memoria storica della visita pastorale del Papa a Lecce, è stato rafforzato dalla ridenominazione della parrocchia che, in questo anno 2020, centenario della nascita di Karol Wojtyla, ha assunto il nome di parrocchia San Giovanni Paolo II.
Il 18 maggio 2020, nel piazzale antistante la nuova chiesa, mons. Filograna ha benedetto la statua della Redemptoris Mater, con cui Merine ha voluto ricordare il giorno centenario della nascita del Santo Padre.
Il 15 ottobre scorso, mons. Seccia ha svelato il MOSAICO, realizzato Arte Poli di Verona, raffigurante il pontefice, nel cui pastorale è stata incastonata la preziosa reliquia, donata al vescovo dal card. Dziwisz.
L’arcivescovo torna a Merine questa sera, mercoledì 21 ottobre alle 20, per presiedere la veglia missionaria diocesana, e così dare inizio alle celebrazioni della festa: diretta Fb sulla pagina di Portalecce.
Giovedì 22 ottobre, memoria liturgica di San Giovanni Paolo II, sarà il card. Salvatore De Giorgi a presiedere la solenne celebrazione alle 19.
Il prossimo impegno, confida don Luca Nestola, parroco di Merine, sarà quello di realizzare una mostra fotografica permanente, che ricordi la visita pastorale del Papa a Lecce, insieme ad un centro studi che valorizzi i discorsi da lui pronunciati in tale occasione.
A 15 anni dalla morte, la figura di San Giovanni Paolo II appare quanto mai attuale. A lui e alla sua intercessione affidiamo il mondo intero, in questo momento di grande difficoltà a causa della pandemia. Risuonano con forza nella nostra mente e nel nostro cuore le parole con le quali ebbe inizio il suo pontificato “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo”.