In quel di Greccio, piccolo e, fino ad allora, sconosciuto centro incastonato tra le rocce a 700 metri d’altezza la notte del 24 dicembre 1223, Frate Francesco, di ritorno dalla Palestina, volle riproporre il mistero di Betlemme. E si narra che durante la messa sarebbe apparso un Bambino che il poverello d’Assisi avrebbe stretto tra le braccia.
Quello stesso miracolo si rinnova, nel mistero, in ogni celebrazione della notte santa. Quel Dio Bambino che il santo d’Assisi ha stretto miracolosamente tra le braccia si presenta e si dona a tutti noi. E se il bambinello posto nel presepe delle nostre chiese vuole esprimere la presenza del Verbo incarnato nel cuore delle nostre comunità ecclesiali, i tanti bambinelli che verranno deposti nei tantissimi presepi, che, si spera, vengano realizzati nelle nostre case, saranno
certamente la presenza del Figlio di Dio che si fa piccolo per abitare il cuore delle nostre famiglie. Segno della sua presenza e del suo amore. Una presenza, piccola, come sono piccole le statuine, che genera quella forza della speranza dalla quale, sola, può scaturire la pace e la gioia.
E certamente il segno più bello della speranza e della gioia nelle nostre case è data dalla presenza dei bambini. Per questo, insieme con le piccole statuine del bambinello, domani alle 17,30 il nostro arcivescovo darà la sua paterna benedizione soprattutto a tutti i bambini della diocesi e sui loro genitori attraverso un momento di preghiera in famiglia (CLICCA QUI). Sull’esempio di Maria e Giuseppe, le mamme e i papà custodiscano la vita che è loro affidata e i loro figli crescano in sapienza e grazia nella gioia di sperimentarsi fratelli di tutti i bambini del mondo ai quali, prega il vescovo, “non manchi mai il pane e la pace”.
Domani 23 dicembre alle 17,30 dunque, diretta su Portalecce e su Telerama: dalla cattedrale di Lecce, attraverso la tv, mons. Seccia entrerà nelle case per incontrare le famiglie. E, anche se a distanza, benedirà i presepi e i bambinelli di ogni casa.
*vicario episcopale per la pastorale
