Nella suggestiva cornice del centro di spiritualità "Le Sorgenti", i presbiteri e i diaconi leccesi hanno vissuto venerdì scorso il ritiro del clero, il primo del nuovo anno pastorale e il primo in presenza dopo il tempo del lockdown, guidato da don Vincenzo Di Pilato, presbitero dell'arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, docente di teologia fondamentale presso la Facoltà teologica pugliese e di teologia del dialogo presso l'Istituto universitario Sophia di Loppiano.
Unito spiritualmente al suo clero, l'arcivescovo Michele Seccia, impegnato a Taranto nei lavori della 49a settimana sociale nazionale. Presenti, invece, i vescovi Cristoforo Palmieri e Luigi Pezzuto, quest'ultimo rientrato di recente nella sua Chiesa di origine dopo l'esperienza diplomatica in varie nunziature.
Il presbiterio leccese si è riunito davanti al Santissimo Sacramento per dare inizio a questo tempo di grazia con la preghiera di adorazione cui ha fatto seguito il momento, semplice e ricreativo del coffee break, occasione utile per continuare a rinsaldare, tra un sorso e l'altro, i legami di fraternità alla cui base c'è il vincolo sacramentale stabilito dall'ordine sacro.
È seguita poi la meditazione di Di Pilato che, incarnandosi nell'oggi sinodale che la chiesa universale sta vivendo e prendendo spunto dal documento preparatorio del sinodo, ha ripercorso le più importanti chiamate che Gesù rivolge nella Scrittura a quanti scelgono di seguirlo, sottolineando la passione grande con cui ogni discepolo, come il suo maestro è chiamato a mettersi dietro a Cristo.
Ha asserito: "Fratelli presbiteri, l'esperienza con Gesù è da sempre sinodale; potrei dire che il Signore è il primo che fa sinodo perché agisce sempre in modo relazionale, trinitario, comunione; questo non può non dirci la passione che anche noi, in quanto preti, siamo chiamati ad avere per il popolo cui siamo consacrati e il desiderio che questa opera di ascolto, di discernimento, di riflessione divenga modus operandi della Chiesa tutta".
I cuori dei presenti, riscaldati dalla Parola spezzata, hanno condiviso in una serie di risonanze i frutti che lo Spirito ha suscitato nel tempo della preghiera, prima che il vicario generale mons. Luigi Manca potesse fornire al presbiterio le comunicazioni mensili.
La preghiera dell'Angelus ha fatto calare il sipario su una mattinata di grazia, segno ulteriore di ripresa e di ritorno alla normalità.