La notizia dell’arrivo - poco più di un anno fa - di Antonio De Nanni nella chiesa madre di Lequile, in quel momento come accolito che si apprestava a terminare il cammino presso il Seminario regionale di Molfetta, è arrivata in maniera del tutto inaspettata e gradita.
Sin da subito Antonio ha dimostrato una grande affabilità unita a una gioiosità convinta, che si sono esplicate nella grande capacità di saper incontrare e dialogare con i fedeli di tutte le fasce di età e di qualunque condizione di vita. In questo modo, le basi per l’ordinazione diaconale che man mano si prevedeva nel corso dell’anno pastorale sembravano efficacemente gettate.
Il grande dono che la comunità parrocchiale ha vissuto è infatti l’aver avuto la possibilità di accompagnare Antonio verso la prima consacrazione, che lo ha reso servo veramente obbediente e disponibile. Da quel momento e per i restanti mesi in cui ha esercitato il ministero diaconale, Antonio ha collaborato effettivamente con la Caritas parrocchiale, non ha mai mancato di portare la comunione agli ammalati non solo nei primi venerdì del mese, ma che in tutte quelle circostanze in cui le famiglie gli hanno richiesto di fare loro visita; infine, pur non potendo confessare, è stato sempre molto disponibile ad ascoltare i fedeli con discrezione e a offrire consigli saggi e chiari.
L’imminente ordinazione presbiterale lo inserirà, in maniera definitiva, nella persona di Cristo Buon Pastore, unico ed eterno sacerdote, e nel grande mistero di una Chiesa che si appresta a vivere l'avventura entusiasmante della sinodalità.