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Con vivissima, intensa gioia il 17 dicembre scorso si è appresa in diocesi la notizia della proclamazione della Venerabilità di don Ugo De Blasi.

 

 

 

Tale notizia ha toccato profondamente il mio cuore, avendo io avuto la fortuna di essergli amico e di lavorare insieme a lui, in modo particolare, negli anni ’60 e ’70 nell’Azione cattolica della diocesi di Lecce. Don Ugo amava Dio, la preghiera, ma era sempre molto vicino alla gente. Sebbene il suo modo di essere potesse apparire austero, severo, solenne, ieratico, in realtà egli era semplice, bonario, cordiale, affabile, sorridente con tutti, facendo trasparire la sua straordinaria bontà d’animo. L’eredità di don Ugo è una testimonianza viva e un patrimonio prezioso per tutta la Chiesa leccese, che egli ha amato con intensità e servito con generosità , ma lo è in particolare, per tutta l’Azione cattolica diocesana della quale egli fu assistente diocesano e alla quale donò con profondo amore il meglio delle sue energie sacerdotali, in un momento esaltante, ma assai difficile, come fu la fase del post Concilio Vaticano II, che tante novità e tanti fermenti introdusse nella Chiesa Cattolica. Col consiglio diocesano dell’epoca si lavorò insieme a lui, io ero stato nominato dall’amato, indimenticabile arcivescovo Francesco Minerva presidente diocesano della Gioventù maschile di Ac, con prudenza e gradualità, ma con determinazione e incisività per il rinnovamento postconciliare.

Di don Ugo si ricordano quasi sempre scritti, discorsi e riflessioni tesi ad educare alla santità attraverso un’intensa vita interiore. Chi come me ha avuto la fortuna di frequentarlo e conoscerlo bene, può invece ricordare il suo illuminato magistero anche per l’attenzione che aveva per le tematiche riguardanti la famiglia e in particolare il fidanzamento e il matrimonio. Egli difese sempre in modo fermo e vibrante i valori dell’amore e della famiglia dalle mode demolitrici, nella profonda convinzione che il bene della società era legato al bene della famiglia.

È bello ricordare tanti interventi, che don Ugo rivolgeva soprattutto a noi giovani, esponendo il disegno d Dio sul matrimonio e la famiglia. In quegli anni la Gioventù maschile e la Gioventù femminile erano ancora rami separati dell’Azione cattolica. Insieme a lui si organizzarono corsi di coeducazione tra i due sessi, intendendo la coeducazione non come semplice stare insieme, ma come valore di un percorso etico. Rimane impresso nella mia memoria che in occasione di uno di questi incontri, era il 1967, parlando del fidanzamento, suggerì perfino di leggere un libro “Ho amato una ragazza” di Walter Trobisch, un bellissimo epistolario appena pubblicato, che conservo ancora con cura e che in passato ho fatto leggere pure ai miei tre figli.

Don Ugo quindi sorprendentemente era ferrato anche sulla buona letteratura su amore e fidanzamento.

Nel 1969 nasceva la “nuova” Azione cattolica grazie al nuovo Statuto voluto da Paolo VI e dal presidente Vittorio Bachelet. Finalmente i due rami furono unificati in un unico Settore giovani di Azione cattolica. Per il raggiungimento di questo traguardo nazionale, un ruolo significativo lo ebbe anche l’Azione cattolica di Lecce sempre presente e attiva nei convegni nazionali, con lo stesso mons. De Blasi, il presidente diocesano Reno Sacquegna, con i due giovani e dinamici vice assistenti diocesani, don Vito De Grisantis della Giac e don Gigi Fanciano della Gf e del sottoscritto.

Egli fu dunque punto di riferimento per laici e sacerdoti, fulgido esempio di amore per il Signore e di donazione agli altri.

Grazie di tutto don Ugo, grazie di cuore, che tu possa essere annoverato presto nella schiera dei santi.

Nei primi giorni di febbraio (SOTTO IL PROGRAMMA), la Chiesa di Lecce farà festa per la dichiarazione di Venerabilità. Sarà il card. Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle cause dei santi in persona a consegnare il Decreto all’arcivescovo Michele Seccia (LEGGI).

                                                             

Nella foto verticale di copertina. Nel 1968 si celebrava al Teatro Apollo il centenario dell’Azione cattolica italiana. Da sinistra, Wojtek Pankiewicz, don Ugo De Blasi, l’arcivescovo di Trani, mons. Carata, il card. Vignozzi, l’indimenticabile arcivescovo Minerva, Reno Sacquegna.

 

 

 

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