Cosa ci si può aspettare di più da un’assemblea sinodale convocata dalla Chiesa cattolica nel confronto tra vescovi, presbiteri e laici? Quello che è accaduto a Roma, dal 15 al 17 novembre scorsi, nella basilica di San Paolo fuori le Mura: un clima di alta spiritualità e comunione (GUARDA LA VIDEOSINTESI).
La condivisione dei lavori, in circa cento tavoli di dieci persone eterogenee per sesso, provenienza geografica e formazione, con tutte le diocesi d’Italia rappresentate, compresa la Chiesa di Lecce, ha continuato a tracciare il percorso della Chiesa italiana del terzo millennio sul prosieguo del cammino sinodale degli anni scorsi.
Obiettivo? Ascoltare lo Spirito Santo con le straordinarie sollecitazioni dei tempi contemporanei. Secondo le coordinate indicate da Papa Francesco (continuare a camminare uniti, fare Chiesa insieme e aprire la Chiesa in chiave missionaria anche ai vicini sebbene lontani) sono emerse la gioia di fare scelte coraggiose senza la paura di aprirsi al soffio delle Spirito.
Difficoltà a volte nel confronto? Differenze di punti di vista e di esperienze? Sì
Ma la visione della Chiesa, come una famiglia che tutto accoglie e supporta, ci fa sentire cristiani nel piccolo gruppo e nel mondo, sempre amati e umili, come si è espresso il card. Zuppi.
Siamo nella fase profetica del cammino sinodale e lavorando sull’ultimo documento espresso dalla XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi dello scorso ottobre (Lineamenti), sempre frutto dei lavori di questi anni, ogni tavolo sinodale ha approfondito una tematica secondo tracce scelte dal gruppo.
Partendo dai temi: missione, partecipazione e corresponsabilità, formazione, strutture, la diocesi di Lecce con i suoi tre delegati (l’arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta, don Damiano Madaro e la scrivente) si è orientata sul tema della formazione, in particolare ‘Formazione integrale e permanente dei formatori, nell’impegno congiunto, con gli altri del gruppo, di contribuire alla modifica del testo dei Lineamenti.
Il documento, così rivisitato, perverrà nelle diverse diocesi nella seconda metà di dicembre per lavorarci con gli operatori sinodali del luogo, entro marzo prossimo. Seguirà la successiva Assemblea sinodale italiana, 31 marzo-4 aprile 2025, per gli ultimi contributi delle diocesi al testo finale affidato ai vescovi italiani.
Il cammino sinodale terminerà istituzionalmente nella primavera del 2025 con le proposte per il futuro delle Chiese d’Italia.
Le modifiche apportate e suggerite dal nostro gruppo, come dagli altri, sono state inserite prontamente come evoluzione dei contenuti già recepiti dalle sintesi diocesane, integrando in modo armonico le naturali difficoltà di fare sintesi.
La dinamica di questo inedito Sinodo ‘dal basso’ non prevede alcun documento ‘preconfezionato’, quindi, ma un perfezionamento in itinere che rispecchi l’aderenza al sensus fidei del popolo di Dio così interpellato, come abbiamo modo di verificare continuamente noi delegati durante i lavori.
L’esperienza sinodale ci sta consegnando uno stile di cammino che è già profezia!
*delegata diocesi di Lecce alla Prima Assemblea sinodale delle Chiese in Italia