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Giubileo e Sinodo: due eventi spirituali che si intersecano temporalmente in questo momento storico e che hanno le medesime radici di memoria e consapevolezza del tempo che corre.

 

 

 

 

Memoria, speranza, misericordia e indulgenza sono termini che attraversano naturalmente il percorso spirituale della Chiesa Cattolica.

Sempre compresenti? Sì. Intercambiabili? Non sempre.

L’approfondimento del tema ‘speranza’ caratterizza l’imminente Giubileo, pellegrinaggio spirituale che prende avvio con la natività di Gesù il 24 dicembre di quest’anno alle 19 in Vaticano, per concludersi il 6 gennaio 2026; l’esercizio della ‘sintesi’ caratterizza il Cammino sinodale delle Chiese in Italia, che è in atto dopo un lungo viaggio che è iniziato il 10 ottobre 2021 e che terminerà nel maggio 2025.

Se la capacità di analitica riflessione degli eventi cattolici è da sempre connaturata nell’animo umano, la propensione alla sintesi va spiegata ed esercitata, in questa epoca veloce e non analogica, per poter continuare ad essere più attraenti nella fede.

Il Sinodo 2021-2025, il primo in assoluto che parte dall’ascolto del popolo, sta continuando con la sua tappa profetica, e dagli incontri nazionali a quelli locali si scopre un’Italia pronta al cambiamento.

Ma quale cambiamento? Quello di un nuovo stile di relazione tra clero e laici, e tra credenti e non credenti; uno stile improntato all’accoglienza, gratitudine, misericordia, condivisione.

D’altra parte, l’attuale Cammino sinodale ruota sul tema, “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”.

È l’ora di sentirci tutti responsabili del nostro esempio di vita e di relazioni: questo farà la differenza per il presente e per il prossimo futuro!

 

 

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