L’impegno con il quale è doveroso condannare, senza riserve, la pedofilia è ben poca cosa rispetto alle cure e alle premure con le quali l’intera comunità deve mobilitarsi per prevenire ogni possibile offesa a danno delle bambine e dei bambini.
L’orco agisce di nascosto e va stanato a tutti i costi. Soprattutto quando si nasconde nelle menti confuse e distorte dei familiari o comunque di coloro che avrebbero il compito di educare e guidare i minori.
A sentire quel che la cronaca ci riferisce, va ora diffondendosi un nuovo crimine, forse persino più grave, quello di vantare episodi di pedofilia che di fatto non ci sono mai stati.
Qualcuno è stato in questi giorni accusato da sue presunte vittime… numerose: sarebbero almeno settanta! E, in luoghi a noi più vicini, si sta indagando su un caso clamoroso, nato da accuse che sembrano del tutto false, ancor più gravi perché nasconderebbero motivi e ragioni che è meglio non riferire.
La pedofilia va sempre condannata; ma va condannata anche - con pari impegno - ogni falsa accusa che sicuramente coinvolge e segna profondamente tanto le presunte vittime quanto i presunti colpevoli. E non basta. Scoprire, magari a distanza di anni, che le accuse sono false o che i fatti incriminati sono frutto di intenzioni malevoli e perverse, finisce con il creare quella sorta di dubbio diffuso che intorpidisce il senso di responsabilità. Ed anche questo è grave.
La comunità ha bisogno di forme corrette di censura sociale; ha bisogno che ciascuno impari a guardare e a non girarsi dall’altra parte; ha bisogno di comportamenti vigili e premurosi. Se si diffonde lo scetticismo, finisce che si incoraggia l’indifferenza e si producono le condizioni che intorpidiscono la coscienza sociale. Si determina una sorta di nebbia dietro la quale è più facile alimentare il vizio, l’arbitrio e il disonore.
Quando la famiglia va in crisi, tiriamoci su le maniche e diamo una mano. Non lasciamo nella solitudine chi è in crisi… Oltre tutto, nell’aiuto della comunità è più facile trovare qualche buon antidoto per brutte e turpi tentazioni.
Se torniamo ad attivare il senso dell’attiva partecipazione alla vita sociale, riusciamo anche a disegnare comportamenti che aiutano a prevenire e a generare uno stile di corretta e affettuosa vicinanza che nessuno potrà mai scambiare per invadenza malevola e maliziosa.