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È facile rilevare che i collegamenti, i rapporti e le amicizie del mondo digitale sviluppano diffuse relazioni con caratteristiche molto specifiche. Con tante valide opportunità: Papa Francesco già nel 2014 auspicava che il mondo digitale costituisse “un luogo ricco di umanità”, una “rete di persone umane” e l’anno scorso proponeva un “giornalismo di pace”.

È noto che internet può provocare reali danni, come ad esempio documentano le fake news, scaltramente utilizzate per contraffare la realtà, per cui a volte il discredito provocato ha comunque il sopravvento sulle smentite e le rettifiche.

Papa Francesco, che ha il profilo @Franciscus su Instagram e l’account Pontifex su Twitter, è ben consapevole che, come puntualizza una nota della Sala stampa vaticana, occorre “Restituire alla comunicazione una prospettiva ampia, fondata sulla persona, e porre l’accento sul valore dell’interazione intesa sempre come dialogo e opportunità di incontro con l’altro”.

Ecco, allora, l’attualità del tema della Giornata mondiale delle sociali comunicazioni del 2019, comunicato, secondo prassi, nella Festa dei Santi Arcangeli.

È necessario operare per passare “dalle comunity alle comunità”, in quanto “Siamo membra gli uni degli altri”.

I dati dei giorni scorsi, presentati dal Rapporto Auditel-Censis su “Convivenze, relazioni e stili di vita delle famiglie italiane”, parlano espressamente di “relazioni a rischio”, presentando esplicitamente un allarme per i 28 milioni di utilizzatori compulsivi dello smartphone, soprattutto giovanissimi e laureati, con un utilizzo sempre più individuale che frantuma le relazioni familiari e riduce le possibilità di aggregazione.

L’interazione con i messaggi tramite i social diventa sempre più invadente

e diventiamo sempre più assoggettati alla tecnologia.

La frenesia di rimanere sempre in contatto, di conoscere subito ogni novità e seguire ogni intervento e commento, di interagire subito con moltissimi altri naviganti si rivela sempre più avvincente. Proprio totalizzante. Anche a costo di attenuare dialogo e rapporti famigliari e sociali.

Sono ben 28 milioni gli italiani “utilizzatori notturni”!

Ecco, allora, che Francesco invita all’impegno di passare “dalle comunity alle comunità” e ci ricorda, citando esplicitamente quanto scrive S. Paolo ai cristiani di Efeso, che “Siamo membra gli uni degli altri”. E quindi chiamati ad essere tutti un solo corpo nella diversità e nella fraternità, nella collaborazione e nell’aiuto con tutti. Mettendo insieme il mondo virtuale e la concreta realtà quotidiana.

In questo contesto, si inserisce quello che ha scritto il nostro arcivescovo mons. Seccia: “portalecce.it sarà lo strumento privilegiato per vivere l’esperienza della comunione nello spazio digitale che molto profeticamente Papa Francesco ama chiamare rete di prossimità”.

Effettivamente, il tema scelto per la Giornata delle comunicazioni sociali accresce ulteriormente la nostra consapevolezza che il digitale costituisce davvero una valida ed importante risorsa, per offrire oggi un valido contributo nella costruzione della comunità ecclesiale e civile.

 

Forum Famiglie Puglia