Nella "Saga del mondo piccolo" di Giovanni Guareschi, un giorno un grande alluvione portò via e sommerse anche il paesino di Peppone e don Camillo.
Tutti erano scappati, tranne quel prete rimasto al suo posto a celebrare la messa da solo, e a preparare tutto, per quando il grande fiume si sarebbe ritirato, suonando le campane ora dopo ora, anche in quei giorni desolati.
La gente del paese ascoltando da lontano quei rintocchi, sapeva che il luogo della loro vita non era morto e che sarebbero tornati un giorno alle loro case, per ricominciare da capo.
Guardando la nostra Lecce, una città fantasma, senza traffico caotico, senza il clacson, le urla per strada... solo il suono delle campane della città, rintocchi che ci raccontano di messe celebrate da preti solitari che sono lì per dirci che la Chiesa è sempre al suo posto.
Non è fuggita, proprio come don Camillo. Quelle campane raccontano che i preti aiutano a restare a casa, chi è solo o chi una casa non ce l'ha più o non l'ha mai avuta, raccontano di preti che distribuiscono pasti a chi, altrimenti, non mangerebbe. Quelle campane ci ricordano che torneremo alla nostra vita.