Insieme all'emergenza sanitaria, avanza un'emergenza sociale che colpisce non gli anziani ma i bambini.
È la povertà educativa, procurata dalle limitazioni imposte dalla pandemia. La chiusura delle scuole, la didattica a distanza, sono il segno più evidente. Nella giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, il 20 novembre scorso, è stata presentata un' indagine svolta dall'istituto Demopolis: "gli italiani e la povertà educativa minorile nell'era del Covid". Si è profilato un costo sociale altissimo imposto ai minori dal Covid-19, soprattutto dei più piccoli. Un peso crescente nelle disuguaglianze fra i minori.
Se un ragazzo o una ragazza erano a rischio di abbandono scolastico prima della pandemia, lo sono ancora di più oggi, con la chiusura delle scuole.
Negare l'accesso all'educazione, significa negare in futuro il diritto a una vita dignitosa. Nello studio si è approfondito la disuguaglianza nell'accesso a dispositivi informatici,connessione inadeguate oltre alla regressione degli apprendimenti e del metodo di studio.
Molto alti sono anche rischi di isolamento della vita sociale o di abbandono scolastico dei minori.
La rinuncia a centri sportivi, attività motorie necessarie nelle fasi di crescita ,come anche la mancanza di laboratori e attività educative extrascolastiche, peseranno nel tempo moltissimo.