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Quest’anno il compleanno del nostro vescovo è stato preceduto dal compleanno della Chiesa: la Pentecoste.

 

 

 

La Sposa di Cristo, preesistente nel seno della Trinità, diventa una realtà visibile con la Pentecoste. Lo Spirito del Risorto dà forma e voce a quella nuova creatura, nuova creazione che si chiama Chiesa, che in pochi anni si renderà visibile in ogni parte della terra. Con la Pentecoste nasce la Chiesa e con essa nascono i pastori, i padri chiamati a trasmettere lo Spirito di vita e dunque chiamati a generare nuove membra alla Sposa di Cristo.

A Pentecoste nasce non una figlia ma una Madre, la Madre Chiesa, direttamente dalla potenza dello Spirito del Risorto, nella persona di Maria, immagine culmine della Chiesa e nella persona degli Apostoli. Con la Pentecoste nasce una Chiesa che genera.
È bello fare gli auguri di compleanno al nostro vescovo dopo aver vissuto con lui, la Veglia di Pentecoste, dove è nata la sua missione di pastore e padre. Egli, affiancato da qualificati fratelli nella fede, rappresentanti di diverse confessioni cristiane e circondato dal presbiterio e da numerosi laici e consacrati, appariva ed era l’immagine immediata e concreta della trasmissione dello Spirito di vita. È questa immagine che ci dà la misura e l’intensità del nostro ministero di presbiteri e dell’intera comunione ecclesiale: “Ubi episcopus, ibi Ecclesiae” (San Cipriano).
Nell’omelia della Veglia, il nostro vescovo Michele, ha illustrato, in modo semplice ma ben preciso, come si diventa e si rimane cristiani, sottolineando il ruolo fondamentale della Parola di Dio quale elemento generativo e di crescita della vita cristiana ed ecclesiale.
Vado sempre più convincendomi, che a cominciare da noi preti e poi man mano, tutti i membri della comunità ecclesiale, possiamo dare sostanza e forza al nostro desiderio e progetto di annuncio e di evangelizzazione, nella misura in cui recuperiamo il fondamento teologico della generatività e trasmissibilità della fede, dove, in prima istanza, non servono molti maestri ma dei padri e madri nella fede.
E l’augurio, in occasione del compleanno del nostro vescovo, lo facciamo anche a noi. L’augurio di vedere sempre nel nostro vescovo, oggi il vescovo Michele, anzitutto un padre, non un padre-simbolo, ma effettivo, al quale è collegato il nostro ministero presbiterale e il battesimo di tutti i fedeli della Chiesa locale.
Al nostro carissimo vescovo auguriamo anche buona salute, di rimanere in quella gioia che egli ha scelto come programma del suo ministero e assicuriamo insieme al nostro affetto una più intensa collaborazione soprattutto in questa sfida pastorale del cammino sinodale.  

*Vicario generale della diocesi di Lecce

 

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