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“Care amiche, cari amici... Il saluto di pace del Risorto vi giunga insieme con le mie braccia aperte e il grande cuore accogliente della Chiesa di Lecce”.

 

 

Così l’arcivescovo Michele Seccia, ha aperto il suo consueto saluto che rivolge all’inizio di ogni estate ai numerosi turisti che, in particolare, tra giugno e settembre affollano la città di Lecce e in particolar modo le chiese barocche visitando e ammirando il patrimonio ecclesiastico, in gran parte di proprietà della diocesi di Lecce.

In linea con la proposta dal Dicastero per l’evangelizzazione che, nel messaggio per la prossima Giornata mondiale del turismo 2024 a firma del pro-prefetto, l’arcivescovo Rino Fisichella, ha messo al centro il tema della pace (LEGGI), anche Seccia ha puntato sulla urgente necessità di costruire una cultura di dialogo e di riconciliazione tra gli uomini:  “Sia pace nel mondo sconvolto dalla follia della guerra - scrive l’arcivescovo di Lecce  -; sia pace nella vostra famiglia, scrigno d’amore e di fraternità; sia pace nel vostro cuore, tabernacolo segreto della vostra relazione con Dio”.

“Benvenuti come sorelle e fratelli - è il saluto del pastore - in questa terra meravigliosa che la Provvidenza ha voluto arricchire di generosa bellezza e che la creatività dell’uomo ha reso gravida di tesori inestimabili”.

Poi l’invito a dare valore ai giorni di riposo: “Coltivate la pace in questi giorni di vacanza: riconciliatevi con la vostra vita, dedicate tempo ai vostri affetti più cari e ringraziate la Trinità per ogni dono ricevuto”. Continua: “Tornando a casa portate con voi il ricordo di un tempo vissuto in serenità a contatto con la natura, con l’arte e con l’ospitalità, specialità tipica della gente salentina, espressioni autentiche della bellezza di Dio”.

 “E siate sempre ‘artigiani di pace’ - conclude Seccia - con chiunque incontrerete sul vostro cammino”. 

Il saluto dell’arcivescovo su locandina, nei prossimi giorni verrà affisso in tutte le chiese parrocchiali della diocesi, nelle rettorie della città e anche sul litorale, nei centri pastorali delle marine del territorio diocesano, da Torre San Gennaro a Torre dell’Orso.

 

Foto di Arturo Caprioli

 

 

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