L’arcivescovo mons. Michele Seccia domani - Giovedì Santo - celebrerà il rito della lavanda dei piedi durante la Messa in coena Domini nella Casa Circondariale di Borgo San Nicola a Lecce. In serata, alle 19, in cattedrale, sarà la volta di sei coppie di fidanzati.
Per la prima volta (a memoria dell’attuale cappellano) viene celebrato nella Casa circondariale di Lecce, diretto dalla dott.ssa Rita Russo, il rito della lavanda dei piedi durante la celebrazione eucaristica che inaugura il triduo pasquale.
Un evento tanto più significativo in quanto, a lavare i piedi a dodici detenuti - la direzione ha scelto gli ospiti della reclusione (detenuti con condanna definitiva) - sarà l’arcivescovo di Lecce mons. Michele Seccia, ripetendo il gesto di Gesù, raccontato dal Vangelo di Giovanni (13,1-15), durante l’Ultima Cena, quando istituì l’Eucarestia e consegnò il suo comandamento: “Amatevi gli uni gli altri”.
È stato lo stesso arcivescovo a proporsi per la celebrazione del rito e della messa che sarà concelebrata da don Sandro D’Elia, cappellano del carcere.
Un gesto d’umiltà e d’amore, di dono di sé che simbolicamente tende le mani a chi ha sbagliato, facendolo sentire ancora parte di una comunità che, se punisce il reato, non dimentica la persona. Un gesto d’amore e di speranza, in linea con le finalità riabilitative del carcere che è condanna, ma può essere occasione di pentimento, di riscatto, di riscoperta di valori religiosi e sociali.
La celebrazione verrà animata con i canti accompagnati dalle chitarre di ventisette ragazzi di Azione cattolica della parrocchia matrice di Campi Salentina, la comunità guidata dallo stesso don Sandro, accompagnati dagli educatori Virginia Stasi e Simone Anglana.
In serata (alle 19), l’arcivescovo poi presiederà la messa in coena Domini anche in cattedrale. Qui ripeterà il rito della lavanda dei piedi a sei coppie di fidanzati che nei prossimi mesi coroneranno il loro sogno d’amore con il sacramento del matrimonio. Al termine dell’eucaristia riporrà il Santissimo Sacramento nell’Altare della reposizione allestito all’altare di Sant’Oronzo, alla destra del transetto del duomo di Lecce.