Mons. Michele Seccia, arcivescovo metropolita di Lecce, ha voluto rendere omaggio al reliquiario della madonna delle lacrime di Siracusa, in visita a Novoli presso il convento dei padri passionisti.
Una concelebrazione eucaristica carica di commozione e preghiera: “siamo venuti in questi giorni - ha detto il vescovo - per portare a Maria le nostre sofferenze e le nostre speranze; siamo venuti per sentire la presenza consolatrice della Madre che ci dice «coraggio! Io sono con voi!»”.
Mons. Seccia ha raccontato la madre di Gesù, tratteggiandone la sua umana bellezza che la rende donna capace di “lacrime di tristezza e dolore quando suo figlio è dimenticato”. La vergine piange, dunque, quando l’uomo si allontana da Gesù e non si riconcilia con sé stesso e con gli altri. La vergine piange quando “dimentichiamo il primato di Dio nelle cose del tempo, quando dimentichiamo i poveri, non accogliamo i profughi”, ha continuato l'arcivescovo.
“Questa sera sono qui a chiedere a Maria il dono delle lacrime, anche quelle interiori, per gli atti di infedeltà compiuti dai consacrati, per le mancanze dei genitori, per gli errori dei sacerdoti”. Con queste parole ha invitato i fedeli presenti a non sintetizzare le preghiere rivolte a Maria in una richiesta di grazia soggettiva, ma a guardare ad una dimensione più alta, quale quella della chiesa e della società odierna. “Noi siamo la famiglia di Dio e quando in una famiglia si vive qualcosa di grave, tutti soffrono e pregano”.
A conclusione, Padre Luca Fracasso, superiore di passionisti di Novoli, ha voluto ringraziare la comunità e i numerosi fedeli venuti in preghiera in questi giorni: “non sempre si piange per dolore, - ha affermato Padre Luca - ma delle volte lo facciamo anche per la gioia. Le lacrime di Maria sono anche di commozione, perché lei è contenta quando ci avviciniamo a lei con la preghiera e in questi giorni devo ammettere che, inaspettatamente, di gente ne è venuta davvero tanta”.
Anche don Raffaele Aprile, vice rettore del santuario della Madonna delle lacrime di Siracusa, ha voluto salutare e ringraziare la comunità novolese per i giorni di grazia vissuti. Ha poi consegnato il reliquiario nelle mani dell'arcivescovo che, tra gli applausi, si è allontanato verso Trepuzzi, dove sostano per un giorno nella parrocchia Santa Famiglia per poi fare ritorno a Siracusa.