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All’inizio del nuovo anno scolastico, com’è ormai consuetudine, l’arcivescovo Michele Seccia invia al mondo della scuola che opera nella diocesi di Lecce (alunni, dirigenti, docenti, personale Ata e famiglie) il suo messaggio augurale.

La novità che quest’anno ha voluto lanciare è l’invito a un momento di preghiera aperto a tutti. E non in una chiesa ma, in un istituto scolastico.

Infatti, sabato 7 settembre alle 12,30 mons. Seccia presiederà una celebrazione eucaristica d’inizio anno scolastico aperta a tutto il mondo della scuola presso l’Aula Magna dell’Istituto “G. Deledda” in Piazza Palio a Lecce, dove per due giorni i docenti di religione cattolica della diocesi saranno impegnati in un seminario di aggiornamento e formazione in servizio dal titolo: “L’Avventura educativa e le nuove fragilità. Il contributo dell’Insegnante di Religione Cattolica”.

Di seguito il testo integrale del Messaggio.

 

Carissimi amici,

è per me motivo di grande gioia raggiungervi in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico per augurarvi Gioia e Speranza. Il mio è un saluto colmo di affetto con l’augurio che il cammino che state per iniziare risponda alle tante domande di senso, alla ricerca della verità, al piacere della scoperta. Diceva Sant’Agostino nelle sue “Confessioni”: “Solo chi dubita è animato da un desiderio sincero di trovare la verità, a differenza di colui che non si pone nessuna domanda. È la consapevolezza della propria ignoranza che spinge a indagare il mistero […] perché non potrei dubitare se non ci fosse una verità che appunto al dubbio si sottrae”. La scuola non è solo un luogo di fatica per una sterile acquisizione di idee e concetti, ma sia lo spazio dei sogni, il luogo delle amicizie più sincere e costruttive, sia la “patria” della solidarietà, dell’ascolto, della condivisione e della reciproca fiducia. Sono tante le difficoltà e le contraddittorietà che incontriamo nel nostro vissuto quotidiano, noi siamo chiamati a rispondere con impegno e competenza alle esigenze della nostra cara Nazione per costruire una società più giusta e capace di includere ogni forma di diversità e fragilità, anzi il nostro impegno deve diventare tale che le differenze non devono essere viste come muri o filtri ma semplicemente una ricchezza da far emergere e valorizzare.

La vostra giovinezza è una risorsa straordinaria che non può essere nascosta ma posta in cima deve illuminare ogni cosa. Gli anni trascorsi tra i banchi di scuola siano arricchiti di relazioni significative e positive che per sempre possano lasciare una traccia nel solco della vostra vita e diventino un’oasi a cui attingere per il lungo cammino della vostra vita per tendere a quella maturità responsabile che è poi la Mission della Scuola.

Siate sempre capaci di valorizzare i talenti che il Signore vi ha donato, siate capaci di tirar fuori tutta l’originalità della vostra vita per metterla a servizio degli altri nel mistero dell’amicizia e in modo generoso e disinteressato. Non abbiate paura di sporcarvi le mani e mai tiratevi indietro davanti alle sfide educative che vi attendono. Nel “Dialogo tra il Piccolo Principe e la volpeAntoine de Saint-Exupéry ci ha suggerito che il segreto della felicità e del nostro “diventare grandi” sta tutto nel lasciarsi guidare da qualcuno che conosce il cammino, la parola “addomesticare” in fondo non è proprio negativa, significa diventare domestici, abitare nella stessa casa, condividere gli stessi spazi, farsi carico degli altri. “Se tu mi addomestichi, la mia vita sarà illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica”.

Sono i passi di chi ti ama, ti guida in questa meravigliosa avventura, sono i passi dei tuoi fratelli maggiori che ti faranno diventare l’uomo e la donna del futuro. Le lezioni, le verifiche, gli arricchimenti culturali, gli stimoli alla discussione, la riflessione sulla nascita dello spirito critico, i rapporti con i vostri insegnanti, tutto concorre a formare il vostro carattere, a potenziare la vostra volontà, a forgiare la vostra personalità.

Sono certo che i vostri docenti vi aiuteranno in questo importante progetto di vita per dare senso a tutto ciò che facciamo perché sempre più avvincente sia l’esperienza che vi accingete ad iniziare, vi donino la curiosità del sapere e il gusto della ricerca sincera ed appassionata della verità, sapendo che questa non è mai una nozione vuota e preconfezionata ma un nutrimento che si mescola indissolubilmente con la vita, qualcosa che dopo la scoperta lascia ancora in noi l’accattivante gusto del rimpianto e della nostalgia.

A voi cari Dirigenti e Docenti, con il quale condivido la grande Avventura Educativa, vi chiedo di intercettare sempre le sfide e i bisogni speciali dei nostri ragazzi, sono risorse senza le quali non possiamo avere un futuro, siate disponibili all’ascolto, solerti nel tendere la mano, forti nel sostenere le fragilità, risoluti nel trasmettere il nostro grande patrimonio culturale che la nostra storia ci ha trasmesso e che ci proietta verso un continuo divenire esso ci insegna non tanto come fare ma chi essere.

Cari amici cogliete tutto il bello di questa avventura non vi accontentate di piccoli traguardi ma volate alto secondo una misura alta della vita per vincere le sfide che ci attendono e per diventare una fucina di gioia e di speranza. Mi auguro che nella vostra esperienza scolastica non vi sentiate ne vuoti a perdere, né solo teste da riempire ma tesori da scoprire.

Vi abbraccio e vi accompagno con il mio affetto.

+ don Michele

 

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