Si potrà svolgere quest’anno la processione del Corpus Domini tra poco più di un mese? E le feste patronali nei comuni della diocesi? A Lequile, a San Pietro Vernotico, a Novoli, ad Arnesano, a San Pietro in Lama, a Vernole… e poi a Monteroni, Trepuzzi? E a Lecce, la festa in onore dei Santi Oronzo, Giusto e Fortunato?
Al momento non sarà possibile svolgere feste all’aperto. Sarà possibile, invece, programmare soltanto le celebrazioni liturgiche nelle chiese. È questo quello che è emerso ieri al termine di una riunione tra il Prefetto di Lecce, Maria Rosa Trio e i pastori delle diocesi della provincia salentina: il presidente della Conferenza episcopale pugliese, l’arcivescovo di Otranto Donato Negro, il metropolita Michele Seccia, e i vescovi Fernando Filograna (Nardò-Gallipoli) e Vito Angiuli (Ugento-Santa Maria di Leuca).
A comunicarlo al clero di Lecce è l’arcivescovo Seccia con una lettera Inviata ieri a tutti i sacerdoti: “Ho appena concluso una importante riunione con il Prefetto di Lecce. Il motivo dell’incontro è stato dettato dalle disposizioni governative in merito alle modalità di realizzazione delle feste religiose che, soprattutto a partire dal prossimo mese di maggio e per il periodo della bella stagione, sono così caratteristiche e numerose sull’intero territorio salentino”.
“Purtroppo - prosegue Seccia -, a causa della pandemia e fino a nuove disposizioni che ci verranno comunicate dalle autorità civili a seconda dell’andamento dei contagi, il Prefetto ci ha informato che bisogna astenersi da ogni sorta di celebrazione, rito, manifestazione all’aperto che possa essere motivo di assembramento. Pertanto, non è possibile organizzare alcun tipo di processione, invitare le bande per la festa, predisporre luminarie, organizzare grandi celebrazioni all’aperto, accensioni e spari di fuochi artificiali”.
In sostanza non sono permesse manifestazioni all’aperto di alcun tipo: “la festività religiosa - spiega l’arcivescovo di Lecce - è garantita all’interno del luogo di culto, laddove, con il rispetto delle distanze e gli altri ben noti accorgimenti (uso della mascherina, gel igienizzante, ecc.) le celebrazioni sono regolarmente autorizzate”.
“Come vescovi – ha ribadito -, abbiamo fatto presente che i sacrifici che ci vengono richiesti sono enormi e che certe misure potrebbero apparire esagerate, ma che ci rendiamo conto come il numero ancora eccessivamente alto dei contagi imponga la massima cautela e il rispetto rigoroso delle disposizioni”.
Infine, l’appello a tutti i sacerdoti: “Vi invito a tener conto delle summenzionate indicazioni che potrete far conoscere anche ai collaboratori che vi aiutano nell’organizzazione delle feste, al fine di garantire uno svolgimento delle celebrazioni religiose adeguato a queste misure restrittive, nella speranza che ben presto possiamo ritornare alla normalità”.