Come ogni anno giunge immancabile l'affettuoso benvenuto che il padre e pastore della Chiesa di Lecce, l'arcivescovo Michele Seccia, rivolge ai visitatori che nei mesi estivi scelgono la città barocca e il Salento quale meta per le loro vacanze.
È il saluto (LEGGI IL TESTO INTEGRALE) di chi, orgoglioso della "propria" terra accoglie quanti vorranno visitarla per ammirare non solo le bellezze artistiche, paesaggistiche e culinarie ma anche il tratto ospitale e mai scontato della gente salentina.
Sentite e cariche di entusiasmo le parole del presule che si rivolge soprattutto alle famiglie: "per larga parte dell'anno ci siete mancati ma ora siamo pronti a ripartire accendendo la speranza nei nostri cuori; Lecce vi accoglie con la sua pietra baciata dal sole, con la freschezza della sua gente, con la bontà del suo artigianato; mentre vivente questa arricchente esperienza, sentitevi a casa".
Agli occhi fisici in grado di contemplare e assaporare il bello, si aggiunga la cura agli occhi dello spirito in grado di consentire ad ogni cercatore di Dio di poter fare esperienza di Lui anche in un tempo di distensione quale è quello estivo.
Incalza Seccia: "mentre le chiese restano aperte per tutta la giornata, ricordate che l'arte è via per incontrare il Bello, Cristo Signore; approfittate di questo tempo per ritentare lo spirito e così tornerete più carichi ed entusiasti alle vostre occupazioni".
Le porte della Chiesa di Lecce, dunque si aprono perché chiunque ammiri qualcosa del territorio in cui essa vive e opera si senta spronato a guardare a Cristo, vero sole che non conosce tramonto nel cuore di ogni uomo.