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Un incontro nato “da due teste, quattro mani e una passione”, riconosciuta come comune tra  Alessandro Capone dell’Università del Salento e Markus Mülke dell’Augustana-Hochschule:

 “realizzare uno scambio tra due culture diverse, tra due istituzioni, tra due Paesi diversi”, con il coinvolgimento attivo di  giovani italiani e tedeschi appassionati di letteratura cristiana antica e  percorsi di studi specifici, sia in Germania, sia in Italia.

Da qui l’idea e la realizzazione, a Lecce, del seminario ‘Progresso, ritorno alle origini e modernizzazione nel dialogo interreligioso’, il 3 e il 4 settembre 2018, con la collaborazione del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Salento, Scuola Superiore, dell’Augustana-Hochschule, dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Metropolitano “Don Tonino Bello” di Lecce (Issrm) e del Laboratorio interdisciplinare sul Mediterraneo della Scuola Superiore ISUFI. Il prorettore Domenico Fazio sottolinea l’importanza che l’Università del Salento attribuisce al dialogo interreligioso, come testimoniato dalle numerose iniziative. Il suo, non vuol essere un saluto rituale, ma un saluto che rappresenta la vicinanza a questo tipo di eventi, che “corrispondono perfettamente al modo di sentire e di pensare della nostra Università”.

L’arcivescovo Michele Seccia ha ringraziato dell’occasione offerta per incontrare studiosi e ricercatori che “vogliono in qualche modo tornare indietro per guardare avanti. Tornare al passato per essere proiettati nel futuro, perché questa è la sfida più importante oggi, a volte il passato sembra diventare dietrologia, con delle manifestazioni nostalgiche di chi crede che il tempo non cambi”. Ed ancora: “Questo tema mi richiama due realtà che dobbiamo vivere e stiamo vivendo. Per noi ritornare alle radici oggi significa: sant’Oronzo è un ombra, un simbolo o una storia chiara e concreta che ci riporta addirittura al martirio ai tempi di Nerone nel 68 d.C.?”

È importante  riscoprire il significato di questa figura e, al di là della manifestazioni artistiche tipiche della sensibilità locale, è necessario volgere lo sguardo a ciò che questi uomini antichi ancora continuano ad insegnare, nonostante il passaggio culturale e ambientale, nonostante le trasformazioni del tempo. Significativa è, quindi, la martiria, la testimonianza, che è coerenza con ciò che si annuncia, che vale per tutti e non solo per i cristiani, per divenire in questo tempo, “credente credibile”, comprendendo che la fede è ricerca continua, è un allargare continuamente gli orizzonti della propria esistenza. “A Lecce ho trovato degli stimoli concreti che mi rallegrano molto - afferma l’arcivescovo Seccia - per cui questi incontri sono per me cibo graditissimo”. L’assessore Silvia Miglietta ha sottolineato l’importanza per la Città di Lecce del dialogo interreligioso nella promozione della cultura del rispetto e della conoscenza. Un dibattito ricco ed articolato supportato da riferimenti biblici, patristici, storici e filosofici. Indicative e attuali le conclusioni della relazione ‘Agostino visto da Lutero’ di don Luigi Manca, direttore dell’Issrm di Lecce: partendo da premesse comuni spesso si è giunti a conclusioni opposte, per cui “nel cammino ecumenico già da tempo intrapreso sarebbe bello mettersi insieme e cercare i pezzi perduti per strada, recuperarli per constatare ciò che manca a ciascuna delle due parti e integrarli con ciò che è presente nella tradizione dell’altro”. Un cammino lungo, ma certamente possibile, agganciato al passato e aperto al futuro, che porti ad un incontro nel dialogo interreligioso, sulla linea della novità nella continuità.

 

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