Potrebbe sembrare quasi impossibile vivere l'esperienza e il servizio dell'Azione cattolica nelle settimane difficili che stiamo vivendo, nella drammatica emergenza sanitaria e sociale che il Paese sta attraversando e che però sembra, per converso ed in positivo, aver scatenato un rinnovato senso di comunità e di responsabilità.
Potrebbe sembrare quasi impossibile perché l'Azione cattolica si edifica e si alimenta nell'incontro quotidiano con il Signore Gesù, nella Parola e nell'Eucaristia, e nell'incontro con la propria comunità parrocchiale, con il sacerdote assistente, con i gruppi di cui ciascun socio fa parte, con gli educatori, con gli animatori.
La necessità di restare a casa inevitabilmente impedisce che questa complessa trama di relazioni possa essere portata avanti fisicamente. Essa, allo stesso tempo, ci stimola a trovare forme nuove e creative di evangelizzazione, per le quali strumenti come i social network, troppo spesso frettolosamente liquidati, possono invece diventare luoghi da abitare e nei quali sperimentare, nell'emergenza, nuove modalità di incontro.
L'Ac di Lecce in questi giorni ha allora ricordato a tutti i propri soci che restare a casa è un dovere civico e un modo per volere concretamente bene a chi ci sta accanto; e che, però, proprio l'Azione cattolica è parte della nostra stessa casa, della nostra stessa vita.
Accanto alle numerose iniziative dei gruppi di ogni parrocchia, il centro diocesano ha quindi lanciato alcune proposte, coordinate dai diversi settori sui gruppi “Whatsapp”, su Facebook e su Instagram, per sentirsi ancor di più unica famiglia che cammina insieme anche nelle difficoltà.
Il settore adulti propone “Parole di Speranza”, un itinerario settimanale di approfondimento sulla seconda virtù teologale che parte dalla Parola, passa attraverso le riflessioni di don Tonino Bello e sollecita un confronto online guidato dai responsabili parrocchiali.
Il settore giovani e il Movimento studenti, veri esperti di social network, si stanno invece sbizzarrendo con i loro “challenge”, le sfide lanciate a giovani e giovanissimi per riscoprire foto, video, canzoni legate ai volti, ai momenti e alle esperienze più significative vissute in Azione cattolica, in attesa di ricominciare a sperimentarle di persona.
All'Acr, come sempre, il compito più bello, quello di coinvolgere bambini e ragazzi. Nel primo sabato senza incontro, genitori, ragazzi ed educatori si sono virtualmente riuniti per scrivere una preghiera comunitaria. Per poi mettersi alla prova con un impegno al giorno: dal mettere le mani in pasta per preparare un buon dolce, all'improvvisarsi piccoli artisti per colorare queste giornate.
Un'Ac 2.0, per continuare a starci accanto, a farci prossimi gli uni agli altri, con un'attenzione particolare che accomuna tutti i settori: quella per i sacerdoti, che anche nelle difficoltà si stanno prendendo cura in mille modi delle comunità, e ai quali vogliamo a nostra volta stare vicini, con la preghiera e con tutto l'affetto di cui siamo capaci.
*Presidente diocesano