Quello vissuto ieri sera è certamente uno dei momenti più emozionanti e più intensi nella storia recente dell'Azione cattolica di Lecce, e rimarrà a lungo nelle menti e nei cuori dei tantissimi che, grazie alla diretta di PORTALECCE vi hanno preso parte, seppur a distanza.
Negli ultimi anni, il rosario pensato e guidato dai giovani di Ac sulla spiaggia di San Cataldo, a conclusione del mese mariano, aveva sempre coinvolto centinaia di persone da tutte le parrocchie della diocesi, riunendo in preghiera, davanti al mare e ai piedi della croce, non più solo giovani, ma anche intere famiglie, ragazzi, adulti, accompagnati dai propri parroci.
Quest'anno, invece, tutto sembrava far pensare che avremmo dovuto rinunciarvi. L'emergenza, il dolore sperimentato da tanti, anche a noi molto vicini... e poi le giuste norme di distanziamento sociale previste per la nostra sicurezza. Come fare? In questo tempo, però, abbiamo sperimentato anche, con modalità del tutto nuove, la ricchezza di essere associazione, il patrimonio di esperienza e radicamento che viene dalla nostra storia, lunga ormai più di 150 anni, la forza che viene dal camminare insieme, come laici associati al servizio della Chiesa.
E allora abbiamo deciso di provarci, con l'equipe del settore giovani. Che ieri sera si è incontrata sulla spiaggia di San Cataldo, in una formazione ridotta: poche persone, ben distanziate, quelle indispensabili per far arrivare a tutti il proprio messaggio di speranza - filtrato attraverso gli scritti di San Giovanni Paolo II che hanno accompagnato il rosario - e le proprie intenzioni di preghiera, rivolte in particolare a chi in questi mesi è stato in prima linea nell'emergenza, o da essa è stato particolarmente colpito: gli ammalati e le famiglie che hanno sperimentato il lutto; gli operatori sanitari; gli studenti, i lavoratori e i disoccupati; le istituzioni politiche; e, naturalmente, la Chiesa con tutti i suoi operatori.
Messaggio e preghiere che, grazie al supporto di Portalecce, sono arrivate davvero a migliaia di persone: non solo quelli che hanno potuto pregare insieme a noi dalle proprie case, ma anche tantissimi gruppi di Azione cattolica (CLICCA QUI) che, nel rispetto delle norme, d'accordo con il proprio parroco si sono ritrovati in chiesa davanti ad un maxischermo, oppure nei cortili delle parrocchie, magari sedendosi per terra e accendendo i lumini, per sentirsi ancora più vicini a chi era sulla spiaggia.
Uno straordinario momento per la comunità cristiana leccese, un unico canto di preghiera, accompagnato al termine dal suono delle campane, che si è innalzato dalla nostra diocesi, per far sentire a questa terra che la nostra Fede è salda e sempre pronta ad alimentare la speranza.