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Ora a Ezio Conte, sindaco del comune di San Donato dal 2008 al 2013, tocca anche difendersi da chi sui social, rispondendo alla sua esternazione, lo accusa di essere un bugiardo e di dire falsità.

TARANTINI CISL

Raggiunto telefonicamente dal nostro direttore, Ezio Conte non ha dubbi: “lo sapevano tutti ed ora fanno finta di cadere dalle nuvole”. "Nelle riunioni svolte e organizzate da Tap a Melendugno - racconta Conte (nella foto ai tempi in cui era sindaco di San Donato) - erano presenti sindaci e amministratori dei territori interessati dal passaggio del gasdotto ma nessuno di noi, è bene ribadirlo, aveva alcun potere decisionale sulla questione: certe decisioni vengono prese sempre ai piani alti (governo e regione ndr) e magari senza ascoltare la volontà popolare. Venne prospettato  in quella sede l’approdo del gasdotto Tap proprio a San Foca ma, ricordo molto bene, non ci fu alcun parere contrario a quel tavolo".

Ora dopo anni di polemiche e di battaglie in ogni senso ma anche di silenzi ha deciso di rivelare il retroscena: “Non ne ho parlato prima  - spiega l'ex sindaco di San Donato - perché ora sto vedendo una strumentalizzazione di Tap. Mi sono stancato di tante chiacchiere”.

“In verità - prosegue - io ho partecipato ad una o due riunioni, non ricordo se era il 2009 o il 2010, dopodiché non fui più invitato perché nel frattempo il progetto aveva modificato il tracciato del gasdotto escludendo il passaggio sul territorio di San Donato".

"Circa il tema dei ristori garantiti ai Comuni, se io fossi rimasto seduto a quel tavolo, di sicuro, dopo aver ascoltato il parere dei cittadini circa la volontà di accogliere nel territorio un'opera del genere, avrei preferito assicurare sconti in bolletta e non certo benefici diretti ai Comuni coinvolti. Ma tutto ciò doveva essere concordota a monte. Ora credo che sia troppo tardi".

IL PENSIERO DI DON ELIO QUARTA

Vola più in alto rispetto alle polemiche e alla politica, don Elio Quarta, parroco di Borgagne fino a qualche giorno fa, in piena zona Tap, e oggi alla guida della parrocchia Sacro Cuore di Monteroni. È noto il suo impegno negli ultimi anni accanto alle popolazioni coinvolte dal passaggio del gasdotto e non teme di "scomodare" il Vangelo, il pensiero in materia di etica ambientale di Papa Francesco e la stessa Costituzione della Repubblica.

"Il Salento - è il pensiero del sacerdote - da tempo ormai chiede rispetto. Lo chiede la sua terra, la sua gente. Papa Francesco sottolinea l’importanza di uno stile di vita sobrio, di un cuore 'ecologico”' intorno a cui ripensare ai principi di fondo e alle scelte concrete, che tengano conto della vocazione di un territorio, della salute della sua gente. Al contempo va maturando una nuova consapevolezza del principio costituzionale della sovranità popolare, nelle forme e nei limiti fissati dalla stessa Costituzione. Matura il desiderio di una cittadinanza attiva, volta al bene comune, che abbia al centro la persona più che il denaro, il futuro carico di speranza per i figli, piuttosto che la comodità dell’immediato. Decisamente un segno dei tempi può essere affiancare il Vangelo alla Costituzione: conoscere entrambi in modo più approfondito vuol dire dare risposte alle tante domande che ci interpellano come uomini e come Chiesa. Per una città dell’uomo capace di seguire con coraggio strade nuove, oltre gli attuali orizzonti, per un progresso veramente a misura d’uomo".

“Sulla vicenda del gasdotto - più volte ha ribadito ciò che pensa l'arcivescovo Michele Seccia - ribadisco quanto già espresso fin dal mio arrivo nel Salento: ci saranno davvero benefici per questa terra e per la sua gente? Qualcuno dovrà pure spiegarlo alle popolazioni coinvolte da questa scelta. Papa Francesco nella Laudato sì ricorda a tutti noi che il Creatore ha affidato la terra all’uomo per proteggerla e tutelarla, per ‘coltivare e custodire’ il giardino del mondo. Mentre 'coltivare' - scrive il Papa - significa arare o lavorare un terreno, 'custodire' vuol dire proteggere, curare, preservare, conservare, vigilare. Ciò implica una relazione di reciprocità responsabile tra essere umano e natura. Ogni comunità può prendere dalla bontà della terra ciò di cui ha bisogno per la propria sopravvivenza, ma ha anche il dovere di tutelarla e garantire la continuità della sua fertilità per le generazioni future”.

 

Forum Famiglie Puglia