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“Bene l’approvazione del Piano da 300 milioni di euro per sostenere gli agricoltori colpiti dell’area infetta dalla xylella fastidiosa che vogliono soltanto avere la libertà di espiantare, reimpiantare e non morire di xylella e burocrazia”.

Lo afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, manifestando apprezzamento per l’azione del ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova, che è riuscita a scongiurare ulteriori ritardi ingiustificati e pretestuosi, consentendo l’approvazione del Piano di riparto grazie al ruolo determinante degli assessori all’agricoltura che erano presenti alla Conferenza.
Per Coldiretti occorre ora agire con tempestività per attivare tutte le misure necessarie ad evitare l’estendersi della contaminazione della xylella che avanza al ritmo di 2 chilometri al mese e, dopo aver devastato gli ulivi del Salento, minaccia la maggior parte del territorio Ue dove sono stati individuati altri casi di malattia, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania al Portogallo.

Si deve intervenire per fermare il dilagare della malattia mentre nelle aree infettate occorre trovare adeguati sistemi di convivenza, con reimpianti, innesti e sovrainnesti con varietà resistenti, continua la Coldiretti, nel sottolineare che la riunione tecnica che ha preceduto la Conferenza Stato-Regioni per l’approvazione del Piano è stata anticipata dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al 28 gennaio, in modo da consentire agli assessori all’agricoltura delle regioni più colpite dalla cimice asiatica di partecipare, insieme al ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, ai presidenti del Veneto Luca Zaia e dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini nonché al presidente il presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, alla manifestazione di Coldiretti con circa diecimila agricoltori scesi in piazza per fermare la strage senza precedenti provocata nelle campagne dall’arrivo di specie aliene.
L’insetto killer che viene dalla Cina ha devastato i campi e i frutteti di 48mila aziende in Italia con un danno che supera i 740 milioni di euro a livello nazionale, secondo le stime della Coldiretti che ha evidenziato il pesante impatto anche sull’occupazione con una perdita stimata di oltre mezzo milione di giornate di lavoro nel corso del 2019 secondo elaborazioni Coldiretti su dati Cso (Centro servizi ortofrutticoli).

 

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