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Oggi, 21 marzo, era prevista la XXV “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, organizzata a Palermo da “Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, l'organismo fondato da don Luigi Ciotti e che visto il momento difficile che stiamo vivendo ha raggiunto tutti con un videomessaggio.

 

 

 

La giornata rappresenta da 25 anni, come la primavera, l’impegno alla rinascita, verso una società basata sulla legalità, perché quelle vittime, cui è stato riconosciuto il “diritto al nome”, non siamo uccise due volte.

Altro e Altrove” lo slogan: "Altro", come impegno a procedere sulla strada battuta verso un "Altrove" centrato su bisogni e desideri delle persone, senza mafie e corruzione. Emblematica l’immagine: un’onda che si infrange sulla sabbia.

Un’altra onda, quella malefica del Convid-19, il Coronavirus, che si è abbattuta sul mondo ne ha impedito l’attesa realizzazione.

Non poter andare a Palermo, tuttavia, può risolversi, coniugando diversamente "Altro" è "Altrove". Un’ esortazione in tal senso viene da don Raffaele Bruno, referente di Libera a Lecce. L’"altro" può essere una sollecitazione a porre attenzione alle mutazioni della mafia nel suo divenire sempre "altro", l’"altrove" ai nuovi spazi d’azione. In modo complementare : l’Altro per essere costruttori di un’antimafia capace di interpretare il presente; lAltrove, i nuovi spazi da liberare dalla presenza di mafie e corruzione e aprire sentieri di socialità e partecipazione”.

In particolare per la Puglia la situazione può rappresentare un’occasione di presa di coscienza delle salde radice e delle caratteristiche specifiche della mafia nelle Puglie, al plurale, in quanto regione composta da tre diverse macro-aree. Evitare gli stereotipi astratti, quell’ “(..) antimafia che piace alla gente (…) che fa battere il cuore, ma che non tocca l’essenza del problema, non interviene, non si interroga sulle cause, sugli sviluppi, sul modo di rinvestire i proventi”.

 

 

Rimanere casa e riflettere su “Memoria e Impegno”, lo slogan di Libera Puglia che campeggia su un verde prato, sormontato da un arcobaleno; memoria delle vittime e impegno variamente declinato: il coraggio di avere paura, la lotta alla rassegnazione, alla convenienza, la consapevolezza di essere parte dello Stato, ciascuno con la sua partecipazione, per fare rete senza mania di protagonismo.

Tutto questo ribadisce Raffaele Bruno “è l’urgenza per essere anche noi "altro" e incamminarci verso il bene comune che è l’unico "altrove" che ci deve interessare”. Solo così l’elenco raccolto e sempre aggiornato delle vittime di mafia, a partire dagli anni Settanta del Novecento può raccogliere l’accorato monito di Ungaretti “cessate di uccidere i morti!”.

Si allegano

  • l'elenco delle vittime pugliesi;
  • la lettera la l'arcivescovo ha inviato all'inizio della Quaresima con l'invito alla conversione per chi vive nell'illegalità criminale.

 

Forum Famiglie Puglia