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Giovedì 30 aprile gli avvocati Stefano Gattamelata e Mauro Giovannelli, su mandato del Centro studi “Livatino”, hanno presentato ricorso al Tar-Lazio contro il dPCM 26/04/20, nella parte in cui conferma la sospensione delle cerimonie religiose, con la sola esclusione di quelle funebri (e queste a determinate condizioni).

 

 

Il ricorso (ALLEGATO SOTTO) ruota in particolare sulla grave compressione della libertà religiosa, poiché ai fedeli di ogni confessione - non solo la Chiesa cattolica -, i cui riti hanno cadenza periodica, è preclusa la fruizione delle relative celebrazioni, pur se adottino le medesime precauzioni che invece permettono l’accesso in siti chiusi, come i supermercati o i luoghi di lavoro che riapriranno domani 4 maggio. Sottolinea altresì la violazione di altre disposizioni costituzionali, come gli art. 3, 7 e 8 Cost.

Poiché nella norma impugnata si ravvisa un danno grave e irreparabile - per il periodo della sua vigenza l’impedimento del culto non sarà recuperabile né risarcibile per equivalente -, il ricorso contiene altresì la richiesta urgente di sospensiva: l’attesa dei tempi ordinari di decisione renderebbe la compressione della libertà religiosa ancora più intollerabile.

L’iniziativa è aperta all’adesione di altre realtà associative: sia di quelle che, in coerenza con i propri scopi statutari, intendano proporre un intervento ad adjuvandum, sia più in generale di coloro che condividono il lavoro in corso.

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