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Si chiama hate speech, è il linguaggio di aggressiva e ostilità, che caratterizza molto spesso i contenuti che girano sui social network o su internet. In vari paesi d'Europa hanno emanato leggi ad hoc. In Italia, purtroppo, ancora non c'è una normativa precisa.

 

 

È nata in questi mesi, una rete che riunirà agenzie educative, associazione di studi giuridici, per monitorare il fenomeno dell'odio sui social. Tra i promotori della rete ci sono tre ong che operano a livello internazionale: Actionaid Italia Onlus, Amnesty International, Italia Cospe Onlus che hanno coinvolto diverse associazioni e studiosi.
La rete nazionale per il contrasto dei fenomeni dell'odio, evidenzia che i numeri sono spaventosi: 5mila denunce in due anni. Per combattere i fenomeni di odio, la rete si propone di partire dalle scuole, per combattere il bullismo, le discriminazioni e le intolleranze, per favorire la cultura dell'inclusione.
A settembre partiranno delle webinar su tematiche per contrastare le fake news, soprattutto per evidenziare il fenomeno che è imperversato attraverso WhatsApp, durante il periodo di lockdown.
Dare false notizie è il metodo più efficace e immediato, per alimentare il rancore, il risentimento nelle persone. Ben venga allora una rete che possa fare informazione e combattere l'odio.

 

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