La proposta indirizzata alle Nazioni Unite porta la firma di “Oltre l’odio”, il progetto dell’Università del Salento e della Regione Puglia attivo sul fronte del contrasto dell’hate speech e dei crimini di odio online.
Dal 1966 l’Onu, infatti, ha proclamato il 21 marzo Giornata internazionale per l'eliminazione dell'odio razziale. La scelta è caduta sul primo giorno di primavera perché il 21 marzo 1960, a Sharpeville, un gruppo di dimostranti sudafricani scioperò contro una delle più odiose norme introdotte dal regime dell'apartheid, secondo cui qualunque uomo dalla pelle nera per accedere ad una zona riservata alla gente bianca si sarebbe dovuto procurare un'autorizzazione. Durante la protesta pacifica la polizia aprì il fuoco, ci furono 69 morti e 180 feriti.
Intanto, l’odio ha assunto forme e canali nuovi e ha trovato nel web un terreno privilegiato per diffondersi e mietere vittime. E nel solco di questa battaglia di civiltà portata avanti dal progetto “Oltre l’odio” si inserisce dunque la richiesta all’Onu di istituire la Giornata mondiale contro i discorsi di odio in Rete.
È il momento giusto per farlo, non solo contro il razzismo online ma contro tutte le forme di discriminazione, di aggressione e di prevaricazione che usano il linguaggio contro i diritti di cittadinanza.
Non sia però un gesto meramente simbolico. È auspicabile e necessario infatti un intervento normativo sovranazionale per arginare e perseguire con efficacia gli autori dei crimini di odio compiuti in Rete.
Pensare di arginare il fenomeno con le regole vigenti all’interno dei confini degli Stati e attraverso quindi gli strumenti delle legislazioni nazionali è alquanto illusorio. La battaglia contro l’hate speech online ha senso solo con una decisione degli organismi sovranazionali.
*direttore del progetto “Oltre l’odio” e dell’Osservatorio sui discorsi di odio in Rete dell’Università del Salento