“Le manifestazioni violente di questi giorni mostrano una crisi del tessuto sociale che merita attenzione e impone una riflessione ampia. La violenza non è mai una risposta adeguata alle difficoltà. È invece un errore che ingigantisce i problemi anziché risolverli”.
Lo ha dichiarato mons. Stefano Russo, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, all’agenzia La Presse all’indomani delle proteste in Piazza Montecitorio a Roma durante la manifestazione di commercianti e ristoratori per chiedere le riaperture: “Rimane però importante ascoltare il disagio che serpeggia nella società. La pandemia ha messo a nudo i limiti del nostro sistema socio-economico, aggravando diseguaglianze già esistenti e creando nuove povertà. La domanda di poter lavorare con dignità è legittima e indica quanto le persone si identificano con il loro lavoro”.
Per il segretario generale, “l’ascolto di questa domanda è necessario, ma va sempre legato alla ricerca del bene comune: ogni giorno ancora assistiamo a circa 400 vittime per il Covid. Sono troppi i morti, soprattutto tra le categorie fragili e anziane per fingere che tutto vada bene. Gli egoismi non pagano mai, al pari della violenza”. In questo momento molto delicato per il futuro di tutti, prosegue Russo, “non si può immaginare che alcune categorie si arricchiscano e altre si impoveriscano”:
“Per questo auspico che si trovino presto soluzioni concrete per gli esercenti e i lavoratori delle categorie più colpite dalla crisi, sempre nel rispetto delle norme e della tutela della salute pubblica. Ribadisco al contempo che nessun disagio, nemmeno in una situazione delicata come quella che sta attraversando il Paese, può giustificare comportamenti violenti e dannosi per la collettività”.