È allarme social per i suicidi pianificati dai giovani e adolescenti italiani, con il veleno acquistato su internet. Già quattro casi registrati, oltre al diciannovenne di Latina, di cui si è sentito a lungo parlare.
Il Messaggero riporta che il giovane Fabio, il ragazzo che si è ucciso un albergo, nella stazione Termini aveva acquistato il veleno su internet. Prima di compiere il gesto insano, ha mandato un drammatico video ai genitori.
Il nome del prodotto viene citato, ma qui evitiamo di scriverlo, è una sostanza apparentemente innocua utilizzata nell’industria alimentare come colorante, tuttavia sul web è possibile trovare qualsiasi informazione e anche ogni tipo di suggerimento per utilizzarlo, anche il più scellerato.
Su alcuni forum il prodotto che è incolore, insapore, inodore, viene descritto come un potente veleno se utilizzato con specifici dosaggi.
I giovani suicidi hanno cercato la morte e l’hanno trovata navigando in rete. ragazzi italiani che si sono tolti la vita con questo veleno, uno addirittura durante una lezione a scuola con la didattica a distanza.
l’ultimo giovane dopo averlo bevuto si era pentito e aveva chiamato i soccorsi, spiegando ciò che era accaduto ma quando è arrivata l’ambulanza il ragazzo era già morto. la confezione del veleno su eBay costa appena €14 e in pochi giorni arriva a casa.
È terribile immaginare che oggi sia così facile morire, con poche decine di euro si compra su internet il veleno micidiale, e il male di vivere che affligge molti giovani, soprattutto in questa pandemia, trova nuovi alleati. Tutto questo ci fa riflettere: la strada della vita può essere davvero difficile da proseguire, tanto da decidere di arrendersi, lasciando nella disperazione tutti coloro che ci amano? Sono troppi ultimamente i giovani stanchi di vivere; la pandemia di certo non ha aiutato: isolati dalla quotidianità della loro giovinezza, fatta di amici e di risate, gli occhi persi nel web a cercare contatti virtuali che mai potranno sostituire il calore di un abbraccio.
È necessario tutelare i giovani dal web poiché non hanno gli strumenti necessari. Sul web si trovano discussioni sul tema del suicidio e maniere per metterlo in atto.
È aberrante che il web consenta la presenza di queste pagine, in questo momento in cui la privazione del confronto o della semplice uscita tra amici imposta ai giovani, palesa degli effetti interiori catastrofici.
È importante trovare appoggio, ma non in una rete. Spero che la carta di identità digitale diventi legge: nessuno deve avere la possibilità di connettersi a internet, senza prima dimostrare chi è, e che cosa fa.
Solo così sarebbe possibile far pagare a tutti il conto delle cose che dicono, scrivono, magari sotto falso nome.
Non è la soluzione ma sicuramente un inizio.