Il Forum delle associazioni familiari di Puglia, attraverso una nota, esprime profonda preoccupazione circa l’eventualità della approvazione da parte del Consiglio regionale pugliese del progetto di legge regionale “Assistenza sanitaria per la morte serena ed indolore di pazienti terminali”, presentato dal consigliere Pd, Fabiano Amati.
“Non si legifera - spiegano dal Forum - su una tematica tanto delicata e complessa quanto divisiva, riguardante i diritti essenziali delle persone, su cui non esiste una normativa nazionale che dia indicazioni concrete alle regioni. Non dimentichiamo che la proposta di legge, se approvata, si porrebbe in contrasto con i diritti costituzionali sanciti dagli artt. 2, 3, 13, 25, 27 e 32 della nostra Costituzione. Inoltre, non si dedica ad un tema così importante lo spazio di pochissime settimane, assolutamente insufficienti a permettere un adeguato approfondimento della materia, che non si limiti a garantire la libertà di chi vuole porre fine alla sua esistenza, ma esplori la reale situazione di tantissimi ammalati cronici e delle loro famiglie nella nostra Regione”.
“In un momento drammatico e delicato come quello che sta vivendo il Paese - aggiungono le associazioni familiari -, ci sembra assolutamente prioritario che la Regione si dia come obiettivo fondamentale il sostegno ai malati gravi non autosufficienti, ai malati cronici, ai portatori di malattie incurabili o neurodegenerative, spesso abbandonati nelle loro case, lasciati alle cure della famiglia e soprattutto del caregiver familiare, che deve far fronte ad un impegno spesso 24 ore al giorno, senza riposo, deprivato della sua vita relazionale, sociale, lavorativa e senza adeguati sostegni. Purtroppo le cure palliative proposte al malato si riducono non di rado alla somministrazione di farmaci per la gestione del dolore, nella fase terminale della malattia e conosciamo bene le carenze di una assistenza domiciliare, di fatto prevalentemente a carico delle famiglie”.
“Tutto questo evidentemente richiede ingenti investimenti - conclude il Forum - che forse la Regione non è in grado di assicurare? E allora meglio privilegiare la diffusione del suicidio assistito? Non riteniamo sia questo il modo di avere cura dei più fragili, né che siano questi i diritti da cui dare prioritaria attuazione. Si scongiuri la deriva che privilegia la cultura dello scarto di quanti si ritiene non possano essere curati. La Puglia sia la prima regione ad assicurare cure ed assistenza domiciliari, cure palliative, sostegno ai caregivers ed alle famiglie degli ammalati: di questo i pugliesi andranno finalmente orgogliosi”.