“A tutti voi, che abitate il poliedrico mondo della scuola, auguro che l’anno scolastico 2022-2023 sia un grande esercizio di ascolto ed una palestra di speranza fatta di responsabilità e relazioni positive”.
Così l’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, mons. Franco Moscone, nel messaggio diffuso in occasione della ripartenza delle lezioni scolastiche. “L’anno, che sta per iniziare, promette di presentarsi ricco di risorse economiche (circa 30 miliardi previsti dal Pnrr), ma contemporaneamente - osserva il presule - risulta pieno di incognite per i venti di guerra e appesantito dalla crisi energetica e sanitaria. Si avrà la maggior parte dei docenti in cattedra sin dai primi giorni di lezione, ma continua a persiste il problema del precariato: uno su quattro dei lavoratori della scuola resta precario”.
“L’estate trascorsa - prosegue l’arcivescovo - ci ha reso più sensibili sia all’allarme della crisi climatica, sia alla necessità di riprendere a coltivare sogni alti e passioni grandi che non scartino nessuno; mentre la voglia di ritorno alla ‘normalità’ si confronta con i limiti dello sviluppo e della disponibilità di risorse. La speranza di riuscita è costretta a fare i conti con la possibilità del fallimento”.
“Il mio augurio allora - afferma mons. Moscone -, per voi tutti che abitate la scuola, è di imparare a cogliere i semi di speranza e di individuare le passioni positive, che vivono nelle generazioni in crescita: l’attenzione ad un consumo etico e attento all’ambiente, la partecipazione attiva alla cittadinanza, l’adesione ad associazioni di volontariato, il lavoro cercato con dignità e non solo come scambio salariale”.
Agli studenti “raccomando di imparare ad ascoltare non solo le lezioni, ma soprattutto voi stessi, a mettere ordine nella vostra vita e a coltivare affetti, sentimenti e passioni di grande respiro per trovare conferme nei cammini intrapresi e alimentare la forza per accedere a nuovi percorsi”, aggiunge l’arcivescovo. Che agli adulti chiede “di imparare ad ascoltare tutti, paradossalmente anche coloro che non intendono essere ascoltati. Sappiate tenere accese le lampade del pensiero e della ricerca della verità in una società ed in una cultura che sembrano soffocate dall’indifferenza e dall’individualismo”. Mons. Moscone chiude con un monito: “Guai a restare indifferenti di fronte a tutto ciò che accade sia a livello locale, sia a livello globale. Guai a non accorgerci del volto delle persone che incontriamo, delle loro voci che gridano bisogni e manifestano sentimenti”.